Il decreto milleproroghe, convertito nella legge 21/2021, ha disposto l’ennesimo rinvio del superamento delle tutele di prezzo nel mercato elettrico per circa 200.000 microimprese e per le famiglie che non avverrà più il 1° gennaio 2022, ma il 1° gennaio 2023.
“Questo susseguirsi di stop and go nel processo di liberalizzazione – afferma il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – non fa bene al mercato, lede la fiducia nella concorrenza e posticipa i benefici che deriverebbero ai consumatori e ai fornitori di energia da un dinamismo concorrenziale pieno ed efficiente. Confartigianato auspica che questo sia l’ultimo rinvio: le imprese, infatti, non si tutelano proteggendole dal mercato, ma mettendo quest’ultimo nelle condizioni di dispiegare i suoi effetti positivi”.
Secondo il Presidente di Confartigianato “anziché dedicarsi a posticipare il completamento della liberalizzazione, sarebbe più utile impegnarsi a rimuovere i veri ostacoli all’elasticità della bolletta delle piccole e microimprese, ingombrata da componenti amministrate su cui la concorrenza non ha alcun potere. In questo senso, invece di fermare il mercato, Confartigianato ribadisce la necessità di avviare una vera riforma degli oneri generali del sistema elettrico, eliminando lo squilibrio che oggi vede le piccole imprese che consumano il 33% dell’energia pagare il 48,5% degli oneri generali di sistema in bolletta. Purtroppo, al già noto carico gravante sulle piccole imprese, si aggiungeranno a breve 4 euro per ogni punto di prelievo perché si è deciso di far pagare a chi rispetta i propri impegni quanto non versato dai clienti morosi”.
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