Il convegno InnovazionePiù organizzato da DigitalWorld e in programma dal 17 al 19 ottobre si è aperto con un evento mirato a fare una panoramica degli strumenti che favoriscono e supportano l’innovazione delle imprese e delle Pmi italiane. All’incontro, moderato dal giornalista Andrea Grassi, hanno partecipato Franco Rabezzana, Presidente di Metec Network, Antonio Margiotta, Amministratore Unico di Orbita Partners, già membro CdA di CDP Ventures Capital Sgr e Antonello Mineo, Presidente del Polo Meccatronica Valley. È possibile rivedere l’intera sessione cliccando qui, previa registrazione.
Come accedere ai fondi europei
Franco Rabezzana ha focalizzato l’intervento sulle modalità e sui consigli per partecipare con successo ai bandi europei con particolare riferimento a quelli sulla ricerca Horizon 2020.
Imprese PMI, centri di ricerca e università possono accedere ai finanziamenti e ai progetti di ricerca e sviluppo a livello europeo. Per farlo ovviamente devono avere un’idea di innovazione che può emergere da un problema reale oppure anche scaturire da un programma comunitario specifico.
Successivamente occorre Individuare il programma che finanzia l’idea, i cofinanziatori, redigere la proposta, i partner esteri da inserire e valutare i costi di presentazione delle proposte. Ovviamente non sempre le proposte vengono finanziate e restano in sospeso sia perché non c’è una valutazione scientifica buona, oppure perché non ci sono sufficienti fondi. Pertanto la scelta del bando a cui partecipare è molto importante, occorre rispettare l’argomento (topic) richiesto e il consiglio è quello anche di osservare le parole chiave indicate in ciascun bando.
Un progetto sospeso però può essere ripresentato in altre call o bandi della Commissione Ue che escono a cadenza mensile, e quindi il consiglio è di restare sempre aggiornati.
È inoltre opportuno leggere attentamente il bando per individuare gli obiettivi del programma, il budget disponibile, le attività richieste e l’eleggibilità ovvero l’idoneità all’ammissione nel rispetto dei requisiti. Per esempio in molti bandi della Commissione Ue occorre inserire almeno tre partner esteri che vanno selezionati in modo ottimale: oltre ad avere una competenza ben definita i partner devono integrarsi tra di loro e ricoprire un ruolo proattivo e collaborativo. In genere per i progetti finanziati dalla Commissione Ue coinvolgono i centri di eccellenza su una certa tematica.
La selezione del bando segue principalmente tre criteri: l’eccellenza (scientifica o innovazione), l’impatto (sociale, economico, ecologico) e l’implementazione (come saranno utilizzati i dati della proposta in un periodo successivo).
L’intervento di Rabezzana si è concluso mostrando un grafico dal quale si evince che i Paesi che hanno maggiormente investito in innovazione e ricerca hanno avuto una crescita maggiore in termini di prodotto interno lordo.
I fondi nazionali
Antonio Margiotta, amministratore Unico di Orbita Partners, già membro CdA di CDP Ventures Capital Sgr in qualità di advisor strategico si è concentrato sui finanziamenti a attivi a livello nazione che afferiscono al Fondo Nazionale Innovazione. CDP Ventures Capital Sgr in particolare segue aziende dove tecnologia e innovazione hanno un impatto molto importante per lo sviluppo competitivo. Oggi, è stato evdenziato, è importante parlare di innovazione all’interno delle Pmi perché è una leva di vantaggio competitivo e soprattutto una chiave per consentire alle aziende di poter accrescere la loro capacità strategica di indirizzarsi verso nuovi processi e nuovi mercati.
L’innovazione è in pratica un circolo virtuoso attraverso cui la dinamica della tecnologia sposa l’organizzazione e prova a portare a terra progettualità e capacità di indirizzo nuove per essere più competitivi. In questo quadro si inserisce il tema delle startup che oggi non sono delle piccole imprese ma delle vere e proprie aziende, almeno quelle che valutato come un investitore istituzionale come CDP Ventures Capital Sgr, con una connotazione particolare cioè hanno un team con background spesso internazionale, una dimensione tecnologica importante e un ingrediente come la possibilità di diventare scalabili (scale-up) cioè poter crescere nel corso del breve termine in maniera significativa e fisiologica.
CDP Venture Capital Sgr è di fatto un primo vero esperimento di politica industriale volta a innovazione. È partita con 1 miliardo di euro di asset under management e adesso è una SGR strutturata. All’inizio nel 2020 era essa stessa una startup al servizio delle startup ma nel corso di questi tre anni il progetto ha preso forma. I capitali sono diventati reali, le startup sono diventate aziende e i fondi sono cresciuti (oggi sono 13 operativi con 3.129 milioni di euro e oltre 1.050 milioni di capitale già deliberato).
Ha inoltre avuto la capacità di attrarre talenti e i governi hanno impegnato notevoli capitali e oggi è una società di gestione con più di 4 miliardi di asset articolati su tutta una serie di progettualità, 24 fondi, più di 450 startup, 30 fondi di terzi in portafoglio con un totale di 800 startup coinvolte, 20 programmi di accelerazione in vari comparti e settori e la capacità di mettere assieme le migliori energie e le migliori risorse del Paese.
Per accrescere la dimensione competitiva a livello regionale occorre mettere assieme differenti cantieri e attori sposando la collaborazione strategica tra nord e sud del Paese. Per esempio il Politecnico di Bari dialoga con il Politecnico di Torino, Genius Loci della Regione Sicilia attua progettualità con la Regione Veneto. Nella messa a terra del piano industriale i nostri fondi hanno cercato di mappare le singole necessità e stage di crescita delle imprese in modo tale da avere complessità una panoplia di opportunità che possa consentire al sistema paese e alle startup di avere piena capacità operativa nei diversi business e mercati.
Fondi acceleratori
Sono stati creati da CDP Venture Capital fondi acceleratori con partnership nazionali e internazionali, lungo tutto il Paese, per un totale di circa 200 startup servite. Per esempio il fondo acceleratori nella meccatronica valley per rispondere in Emilia al tema dell’automotive, piuttosto che il fondo sul social housing. I fondi internazionali sono quelli che operano stabilmente in Europa con una strategia di investimento nel nostro Paese e contribuiscono ad attrarre capitali esteri. Il fondo evoluzione si rivolge invece a startup che hanno già validato il loro modello di business e che quindi sono alla ricerca di una fase avanzata del loro sviluppo tecnologico. Il fondo Rilancia, nato in epoca Covid, guardava quelle imprese con progetti di rilancio delle loro attività e che possono rimettersi in corsa secondo il loro business model. Il Fondo di trasferimento tecnologico, importante per creare un collante tra quello che spesso resta confinato nel mondo dell’Università e della ricerca e quello che invece necessita all’industria, all’azienda.
Con il Pnrr sono stati creati due specifici fondi: green transition e digital transition. Entrambi sono oggi in fase di avvio sono nati per sostenere la transizione ecologia e digitale attirando capitali privati su imprese che hanno progettualità in questo ambito. Il piano industriale di Cdp venture
Capital ha cercato di guardare in maniera olistica a tutte quelle che sono le necessità di una startup e soprattutto gli angoli attraverso cui rafforzare il sistema paese che oggi consente agli imprenditori di disporre numerosi strumenti di sostegno alla crescita. Quello di Cdp è quindi capitale di rischio a differenza di Invitalia che opera attraverso il finanziamento agevolato piuttosto che a fondo perduto. Cdp invece entra nel capitale delle Pmi e ne segue i processi di crescita.
Lo stato dell’arte ad oggi vede aziende molto promettenti, startup che stanno gradualmente scalando, per cui non si esclude che si possa annoverare da qui a poco tempo degli unicorni (aziende con capitalizzazione superiore a un miliardo di dollari). Secondo Margiotta Il governo è attento al tema dell’innovazione ma manca il coraggio di continuare sempre più a investire in un asset class che, sebbene oggi abbia dotazioni importanti, rispetto al benchmark internazionale presenta numeri notevolmente ridotti, si pensi alla Francia, alla Spagna, per non dire degli Stati Uniti. Occorre fare quindi tutti insieme uno sforzo perché il tema dell’innovazione e delle startup resti sempre al centro della dialettica politica e dell’interesse di tutti gli attori in gioco.
Finanziamenti regionali o locali
Antonello Mineo, Presidente del Polo Meccatronica Valley ha portato all’attenzione del pubblico, come esempio di finanziamento regionale o locale, il caso del distretto produttivo meccatronica della Regione Sicilia.
Si tratta di distretto promosso dall’Assessorato attività produttive per decreto, che raggruppa circa 130 aziende nei settori della meccanica, automazione, elettronica e informatica (nell’insieme definito meccatronica) che ha la mission di promuovere e coordinare progetti di innovazione e ricerca sia di processi che si prodotto ma anche l’aggregazione di imprese in un tessuto caratterizzato da molte Pmi. Fare massa critica è importante per un distretto regionale e il decreto della regione prevede che i sottoscrittori siano società private ma anche stakeholder come università (per esempio quelle di Palermo Catania, Enna CNR, Condindustria). Fondamentalmente negli ultimi anni abbiamo promosso e coordinato l’implementazione di progetti in ambito di Industria 4.0.
L’importanza di avere dei poli sul territorio costantemente interconnessi ha fatto sì che durante la pandemia la Regione ha chiesto un contributo e abbiamo riconvertito un reparto per la produzione di Dpi anti-Covid e siamo stati in grado di convertire alcuni reparti per la prodizione mascherine FFP2 e chirurgiche a norma. Mentre dalla Cina arrivavano prodotti inutilizzabili. Per realizzare questo abbiamo concertato con la Regione uno stanziamento di 20 milioni di euro imputati nel bilancio regionale per supportare le aziende impegnate nella riconversione.
Sono state inoltre distribuite mascherine a km zero nelle scuole e nelle farmacie.
Ma la cosa più importate adesso è l’aver preso in gestione a Termini Imerese l’incubatore che era stato creato dal ministero e da Invitalia, dopo l’abbandono della Fiat. Nonostante fosse chiuso da 10 anni, è stata accettata sfida creando un soggetto di scopo come il polo della Meccatronica Valley. La rete di aziende che ha preso in gestione la struttura, ha costituito un fondo consortile, anticipando i fondi pubblici per cogliere questa opportunità.
Tra i primi risultati significativi ottenuti c’è l’aggiudicazione del bando “Bravo Innovation Hub” di Invitalia, che si sta svolgendo a Palermo fino a dicembre e prevede un percorso di accelerazione per 20 startup (10 inclusione sociale e 10 clean energies) da parte di tutta Italia. A questo scopo è stata costituita una Ati (associazione temporanea di imprese) con altri partner del nord (Dpixel, SocialFare e Univer).