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Ue: accordo sulla revisione della direttiva 2010/31/Ue sulla prestazione energetica nell'edilizia

Il Consiglio Ue ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo in particolare sulla riqualificazione degli immobili esistenti in edifici a energia quasi zero e sulla mobilità elettrica

giovedì 21 dicembre 2017 - Redazione Build News

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Il 19 dicembre la presidenza estone ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo in merito alla direttiva riveduta 2010/31/Ue – EPBD sulla prestazione energetica nell'edilizia. L'esito del trilogo è stato presentato agli ambasciatori dell'UE, mentre l'analisi finale e l'approvazione dell'accordo sono previste per l'inizio dell'anno a venire.

La direttiva promuove l'efficienza energetica e aumenterà il risparmio energetico nel settore dell'edilizia. Essa aggiorna le norme esistenti tenendo conto dei recenti sviluppi tecnologici.

Nei prossimi anni sarà fondamentale intensificare il rinnovamento del parco immobiliare dell'UE per aumentare l'efficienza energetica degli edifici. Il nuovo quadro semplificato riguarderà la velocità, la qualità e l'efficacia della ristrutturazione edilizia, in vista dell'obiettivo a lungo termine della transizione verso la decarbonizzazione degli edifici.

Ciò farà diminuire il consumo energetico degli edifici nell'UE (che attualmente rappresenta il 40 % del consumo energetico totale), contribuendo in maniera significativa al conseguimento degli obiettivi UE di efficienza energetica per il 2020 e il 2030.

"Aumentare l'efficienza energetica è basilare: si tratta di uno dei modi più economici ed efficaci per ridurre il nostro consumo di energia e contribuire al conseguimento degli obiettivi climatici. Considerata la quantità di energia consumata nell'edilizia, è fondamentale ottenere risultati in questo settore. Senza dimenticare il vantaggio supplementare di ridurre le bollette per i cittadini. Credo che l'accordo raggiunto consentirà di realizzare i necessari risparmi in modo realistico e mi auguro che gli Stati membri lo potranno approvare l'anno prossimo", ha dichiarato Kadri Simson, ministro dell’economia e delle infrastrutture della Repubblica di Estonia.

Gli Stati membri devono ora definire strategie di ristrutturazione a lungo termine per concentrare gli investimenti nella ristrutturazione edilizia sulla realizzazione di un parco immobiliare decarbonizzato ad alta efficienza energetica entro il 2050. Per orientare le decisioni di investimento, gli Stati membri dovranno prestare particolare attenzione ai meccanismi intesi a coinvolgere le PMI, concentrarsi in modo mirato sugli edifici meno performanti sotto il profilo energetico e ridurre il rischio percepito delle operazioni di efficienza energetica per gli investitori.

Una delle novità della direttiva riveduta rispetto all'attuale quadro normativo è la promozione dell'l'elettromobilità, attraverso requisiti minimi per gli edifici con più di dieci posti auto per l'installazione di punti di ricarica per i veicoli elettrici. Nei nuovi edifici non residenziali e negli edifici non residenziali sottoposti a importanti lavori di ristrutturazione sarà prevista l'installazione di almeno un punto di ricarica e di infrastrutture di canalizzazione per l'installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici in almeno un posto auto su cinque.

Gli Stati membri stabiliranno i requisiti per l'installazione di un numero minimo di punti di ricarica in tutti gli edifici non residenziali con più di venti posti auto entro il 2025.

La Commissione svilupperà un indicatore della preparazione all'edilizia intelligente, a carattere volontario, per valutare la capacità degli edifici di adeguare il loro funzionamento alle esigenze degli occupanti.

La direttiva riveduta farà chiarezza in merito alla creazione delle banche dati sul rendimento energetico, cui gli Stati membri possono ricorrere su base volontaria. La raccolta dei dati sarà limitata agli edifici pubblici per i quali è stato rilasciato un attestato di prestazione energetica, e la protezione dei dati sarà garantita rendendo disponibili i dati in forma anonima solo per finalità di ricerca e per il proprietario dell'immobile.

Le ispezioni degli impianti di riscaldamento e di condizionamento d'aria sono semplificate. La nuova normativa riconosce la competenza degli Stati membri per definire le opportune misure di ispezione e la frequenza delle ispezioni. La soglia uniforme per tutte le ispezioni sarà di 70 kW. Inoltre, sarà effettuato uno studio di fattibilità in merito all'eventuale introduzione di ispezioni per i sistemi di ventilazione autonomi. A norma della direttiva potranno essere predisposte alternative efficaci, come le consulenze, al fine di semplificare il processo di miglioramento dell'efficienza energetica e razionalizzare i costi delle ispezioni.

Gli edifici dovranno essere dotati di sistemi di automazione e controllo entro il 2025 solo se ritenuto tecnicamente ed economicamente praticabile.

La digitalizzazione del sistema energetico sta trasformando e modernizzando il panorama energetico a un ritmo sostenuto. Per garantire il funzionamento efficiente degli edifici, la nuova direttiva è allineata con gli obiettivi del mercato unico digitale e dell'Unione dell'energia. L'uso di tecnologie intelligenti e l'integrazione delle energie rinnovabili per adeguare e ridurre il consumo energetico sono incentivati come parte integrante dei futuri edifici intelligenti.

CRONISTORIA E PROSSIME TAPPE. Il Consiglio Ue ha raggiunto un orientamento generale sulla proposta nella sessione del 26 giugno 2017. Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti alla proposta l'11 ottobre 2017 in commissione ITRE e nella sessione plenaria del 25 ottobre 2017.

Due triloghi hanno avuto luogo il 7 novembre e il 5 dicembre. A seguito del terzo e ultimo trilogo, i colegislatori saranno chiamati a confermare l'accordo. Gli ambasciatori dell'UE saranno informati domani, al fine di analizzare e approvare il testo provvisorio a gennaio.

Una volta adottata formalmente, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE e la normativa entrerà in vigore venti giorni dopo. Il periodo di recepimento è di 20 mesi.

La revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia modifica la direttiva 2010/31/UE e integra le misure nell'ambito della direttiva sull'efficienza energetica e della legislazione dell'UE in materia di efficienza energetica dei prodotti. Si inserisce nel quadro del pacchetto "Energia pulita" presentato dalla Commissione il 30 novembre 2016 quale proposta concreta per attuare la strategia dell'Unione dell'energia.

L'obiettivo principale della strategia dell'Unione dell'energia è progredire verso la decarbonizzazione dell'economia dell'UE entro il 2030 e oltre, rafforzando al tempo stesso la crescita economica, la tutela dei consumatori, l'innovazione e la competitività.

Le conclusioni del Consiglio europeo dell'ottobre 2014 hanno fissato come obiettivo indicativo un aumento dell'efficienza energetica a livello dell'UE pari ad almeno il 27% entro il 2030. Il Consiglio ha convenuto una posizione negoziale in merito alla direttiva riveduta sull'efficienza energetica nel giugno 2017, portando l'obiettivo di efficienza energetica dell'UE al 30 % per il periodo 2026-2030.

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