Per una volta l'Italia si posiziona davanti a Germania e Francia nelle stime macroeconomiche relative all'eurozona presentate ieri alla Commissione Europea. Secondo i dati il Pil aumenterà dell’1,2% quest’anno rispetto allo 0,8% delle stime di febbraio e dell’1,1% nel 2024. Per la zona euro invece è previsto un 1,1% nel 2023 e 1,6% nel 2024. Stagnazione sul fronte tedesco a causa dell'inflazione dove viene registrato solo un +0,2% per quest'anno.
A incidere su questo trend positivo soprattutto l'ingente quantità di finanziamenti dovuti al PNRR. Come ha spiegato lo stesso commissario agli affari economici Paolo Gentiloni è "fondamentale il Pnrr: abbiamo indicato un contributo assumendo che i tempi degli obiettivi, quindi delle erogazioni, vengano rispettati pari al 2,5% nei 3 anni, che è molto consistente".
Continua l'inflazione, in calo i prezzi dell'energia
A pesare tanto sulla crescita dei paesi dell'euro zona è la crescita continua dell'inflazione che a marzo ha raggiunto il suo massimo storico pari a 7,6%. Rispetto all'inverno la previsione è stata rivista alo rialzo con un +5,8% quest’anno e +2,8% il prossimo. In Italia è stimata al 6,1% nel 2023 e 2,9% nel 2024. Continua a persistere l’inflazione di fondo - al netto dell’energia e degli alimenti non lavorati.
Debito pubblico, Pnrr e situazione italiana
Se è vero che le previsioni di crescita per l'Italia sono positive, il nostro Paese registra il disavanzo più elevato della zona euro pari allo 8,0%, al 4,5% e al 3,7%. "La situazione - si legge oggi sul Sole24Ore - sul fronte del debito è peggiore. Secondo la Commissione europea, il debito italiano sarà del 140,4% del PIL nel 2023 e del 140,3% del PIL nel 2024 (il governo prevede 142,1 e 141,4%)".
Inoltre, fa notare la Commissione, che nella sua analisi della situazione italiana non è stata considerata l'abolizione di molte misure d'emergenza legate alla pandemia da Covid-19 più che andranno a compensare l'aumento della spesa pensionistica. Al tempo stesso, la spesa per interesse segnerà un forte incremento, toccando l'anno prossimo il 4,1% del PIL. Bruxelles specifica che la sua stima di deficit per il 2024 non tiene conto delle promesse del governo Meloni di ridurre le imposte, per ora non sufficientemente dettagliate.