“La crescita economica dell’Italia ha iniziato a rallentare lo scorso anno, arrestando la ripresa post-pandemia che aveva portato la crescita al 7,0% nel 2021 e al 3,7% nel 2022. Dopo una ripresa nel primo trimestre del 2023, il PIL è diminuito dello 0,4% su base trimestrale nel secondo trimestre, trainato dal calo della domanda interna, in particolare degli investimenti nell’edilizia”.
Lo rileva la Commissione Europea nelle nuove previsioni macroeconomiche per l’Italia, elaborate dalla Commissione Economia e Finanze.
Ue: al calo del Pil ha contribuito lo stop al superbonus
A questo quadro, osserva la Commissione Economia e Finanze, “ha contribuito la graduale eliminazione degli incentivi straordinari e temporanei per le ristrutturazioni edilizie decisi durante la pandemia, che hanno spinto fortemente l’attività edilizia negli ultimi due anni. Alcuni indicatori congiunturali, tra cui la produzione industriale, che erano in peggioramento da diversi mesi, si sono stabilizzati durante l’estate, suggerendo un marginale rimbalzo nella seconda metà dell’anno. Nel complesso, si prevede che il PIL cresca dello 0,9% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024, con un aumento di 0,3 punti percentuali, con revisione al ribasso ogni anno”.
Santillo (M5S): l'Ue smentisce il Governo Meloni e Giorgetti
“Sul Superbonus l’Europa smentisce ancora una volta e in maniera incontrovertibile il governo Meloni e le arrampicate sugli specchi del Ministro Giorgetti”, commenta Agostino Santillo, deputato del M5S.
“Le previsioni ad interim della Commissione europea ci dicono che il calo della crescita economica in Italia, con un Pil diminuito dello 0,4% su base trimestrale nel secondo trimestre, è frutto del calo della domanda interna dovuto, udite udite, al calo degli investimenti nell’edilizia.
Un’edilizia che, in virtù dei bonus edilizi e del Superbonus - e che l’Europa aveva più volte lodato direttamente con la presidente von der Leyen e l’ex vicepresidente Timmermars - aveva porta il nostro Paese ad una crescita nel biennio 2021-22 quasi dell’11% e all’abbattimento del debito pubblico di 10 punti in due anni.
Con scelte incomprensibili, ingiuste per i cittadini e per le imprese, antieconomiche per tutto il Paese, che rimarranno nella storia quali esempi di gestione sciagurata, il governo Meloni ha bruciato tutti i vantaggi accumulati proprio grazie alla ripresa dell’edilizia dovuta al meccanismo della cessione dei crediti e al Superbonus.
Oggi l’Europa certifica ancora una volta gli orrori di Meloni e Giorgetti e smonta alla radice anche le ultime balle dalla gambe corte sui costi della misura che a Giorgetti farebbero venire “il mal di pancia”.
Strano che l’Europa certifichi esattamente il contrario, ovvero che il mal di pancia - e anche di più - viene al nostro Paese per aver affossato questa misura e ancora più strano che il mal di pancia non venga, tanto per fare un esempio, all’amministrazione Biden che ha da poco lanciato un maxi piano da 400 miliardi di dollari fondato proprio sul meccanismo della cessione dei crediti.
Chi nega gli effetti positivi del Superbonus o è un incompetente o è in malafede”, conclude Santillo.