Negli ultimi anni stiamo assistendo a grandi cambiamenti nella gestione del lavoro. Grazie sopratutto alle nuove tecnologie sono nati nuovi modelli lavorativi basati sulla flessibilità, perché l'accesso ad internet, la creazione di server e database condivisi e la diffusione di dispositivi mobile, permette la gestione del lavoro anche a distanza.
Questo fenomeno, conosciuto come 'lavoro distribuito'- ancora poco diffuso nel nostro paese ma molto in voga negli Usa e in Canada- sta portando le aziende a contare nel proprio organico molte più persone di quante la sede fisica possa accogliere. E il risultato è quello di postazioni di lavoro vacanti, non assegnate ai singoli dipendenti ma gestite in base alle necessità del momento. Con la conseguenza di una grande confusione che poi si ripercuote negativamente sulla produttività aziendale.
Workplace report 2015
A tracciare il quadro è il report 2015 redatto dall'International Facility Management Association (IFMA) che analizza l'evoluzione in atto nei modelli lavorativi e le criticità che emergono da un punto di vista di gestione degli spazi. Secondo il sondaggio condotto su un campione di grandi aziende statunitensi e canadesi, negli ultimi anni si è assistito a una tendenza contrastante: da un lato le assunzioni sono aumentate, dall'altro la metratura degli uffici è rimasta invariata.
“Il nostro studio- ha riferito Gordon Wright, uno degli autori- ha dimostrato che le strategie di lavoro distribuito sono ormai radicate e saranno la tendenza degli anni a venire. La chiave di volta per le aziende sarà quella di capire come adeguarsi a un modello lavorativo in evoluzione, rispondendo in modo efficace nella gestione del lavoro, anche da un punto di vista di organizzazione e progettazione degli spazi.”
Affidarsi a dei professionisti esperti
Il report fornisce alcune linee guida e alcuni aspetti da tenere in forte considerazione se si è in una fase di ri-organizzazione aziendale. Il consiglio alla base è quello di affidarsi a dei professionisti del settore immobiliare per la gestione ottimale degli spazi interni. Una pratica dir il vero in voga in molte realtà aziendale (30%), riferiscono gli analisti, ma che va estesa. Attualmente il 38% delle aziende che stanno evolvendo si affida ancora al parere dei dirigenti per la gestione degli ambienti interni, quando invece il parere di un esperto sarebbe preferibile e vantaggioso anche in termini economici.
Best practices
Lo studio si sofferma anche sulle best-practices, citando alcuni esempi di aziende (fra cui: eBay, Accenture, Microsoft, l'U.S. General Services Administration (GSA) e il Comune di Calgary) che hanno messo a punto delle soluzioni apprezzabili e condivisibili.