di Franco Metta
Per le imprese che esportano nel Regno Unito la Brexit rischia di rappresentare un grattacapo in più. Dal 1° gennaio 2022 il marchio UKCA (UK Conformity Assessed) sostituirà il contrassegno CE, simbolo di conformità della merce alla normativa vigente nell'Unione Europea
La marcatura UKCA attesta, a tutela dei consumatori, che i beni sono stati realizzati nel rispetto degli standard di sicurezza e di conformità previsti dalla Gran Bretagna. Attualmente, i requisiti tecnici e gli standard di valutazione per l'apposizione del marchio UKCA coincidono con le procedure già previste dall'Unione europea per la marcatura CE.
Per alcuni settori, come quello dei giocattoli, non cambia granché: il nuovo marchio britannico copre la maggior parte dei prodotti per i quali l'Unione Europea richiede già il contrassegno di conformità unionale. Per chi produce ed esporta macchine automatiche invece il cambiamento, seppur significativo, sarà graduale: a partire dal 2022 sarà necessario apporre il nuovo marchio UKCA sul prodotto, sulla confezione o, in alternativa, nei manuali e nella documentazione di supporto.
I due marchi CE e UKCA potranno coesistere, se conformi ad entrambe le normative. Invece dal 1° gennaio 2023 obbligatorio esclusivamente il marchio Ukca, che dovrà essere apposto sul prodotto in modo permanente. Nel settore automotive il marchio UKCA sostituirà il marchio CE a partire dal 2022, mentre per quello medicale sarà obbligatorio soltanto dal 1° luglio 2023. Infine, già da 1° gennaio 2021 le imprese italiane che esportano sostanze chimiche verso il Regno Unito devono garantire la conformità al nuovo UK Reach.