Fisco

Un Comune non può accettare la donazione di un progetto se implica il pagamento di parcelle a favore dei progettisti

L'Anac interviene sulla decisione del Comune di Ciampino di accettare la donazione del progetto per la valorizzazione del parco “Aldo Moro”

lunedì 13 dicembre 2021 - Redazione Build News

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Un Comune non può accettare la donazione di un progetto, se questo implica poi in caso di utilizzo il pagamento di parcelle a favore dei progettisti. E’ quanto ha stabilito Anac nell'Atto del Presidente del 19 novembre 2021, intervenendo sulla decisione del Comune di Ciampino di accettare la donazione del progetto per la valorizzazione del parco “Aldo Moro”.

Invece di indire un concorso di idee sull’utilizzo futuro del parco, il Comune di Ciampino ha invitato i possibili concorrenti a presentare proposte preliminari di intervento. Decisione “inusuale”, secondo Anac, che ha evidenziato come il progetto presentato dai progettisti costituisca già il primo stadio della fase progettuale, con implicazione di interventi successivi in capo all’amministrazione comunale. Quindi, non una semplice proposta ideativa, come avviene nei concorsi di idee, ma un progetto vero e proprio, definito, che si configura quindi come un servizio di ingegneria e architettura, implicando di conseguenza il pagamento di parcelle ai progettisti.

Secondo l'Autorità anticorruzione, le modalità scelte dal Comune di Ciampino costituiscono una violazione del principio di libera concorrenza e di equo compenso, poiché il corrispettivo da porre a base d’asta deve essere proporzionato alla qualità e quantità della prestazione resa.

Nel procedimento avviato nei confronti del Comune di Ciampino, Anac rileva che tale modo di procedere dà luogo a indebito vantaggio a favore di un soggetto a discapito dei concorrenti. E ciò a prescindere se realmente vi sia stato un atteggiamento di favore verso un concorrente, determinato da contiguità con l’amministrazione appaltante. Per tale motivo l’Autorità mette in guardia richiamando le amministrazioni comunali a valutare sempre negli affidamenti di incarichi se vi sia oggettiva disomogeneità delle posizioni di partenza. Questo per garantire il rispetto dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e pubblicità, indispensabili nell’agire della Pubblica Amministrazione.

In allegato l'Atto del Presidente del 19 novembre 2021

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