L’Italia è il terzo paese in Europa, dietro a Lussemburgo e Malta, per numero di veicoli pro capite: vi sono più di 7 veicoli ogni 10 abitanti, uno in più rispetto a Francia, Germania e UK, dove questo rapporto è compreso tra 5,8 e 5,9. Inoltre vi è un’età media del parco auto circolante più alta dei paesi sopracitati: 10,7 anni l’età media di una vettura in Italia, contro i 9 di Francia e Germania e gli 8,5 del Regno Unito.
“Sono due indicatori che invitano a pensare come il parco auto italiano verrà rinnovato in maniera marcata nei prossimi anni; questo rinnovamento coinciderà con un’adozione significativa di veicoli elettrici se le condizioni dell’ecosistema lo permetteranno”, afferma Davide Chiaroni, professore associato del Politecnico di Milano.
Gli scenari di sviluppo presentati dall’eMobility Report 2018 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano a That’s Mobility 2018 sono indicativi: il mercato dev’essere favorito da una riduzione del prezzo dei veicoli e dall’aumento dell’offerta da parte delle case automobilistiche, ma non è sufficiente.
“Abbiamo individuato un percorso di sviluppo della mobilità elettrica in Italia, definendo un decalogo per il suo sviluppo e indicando le priorità d’azione che proponiamo al mobility manager nella Pubblica amministrazione per indicare la via da seguire. – prosegue il professor Chiaroni – Sicuramente prioritario è il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica, che a oggi è percepito come l’anello debole dell’ecosistema.”
Il secondo punto individuato della roadmap per lo sviluppo della mobilità elettrica prevede l’introduzione di tariffe per la fornitura di energia elettrica: così come è stato fatto in altri settori, l’Energy & Strategy Group evidenzia l’attivazione di una tariffazione separata per le ricariche di auto elettriche quale volano efficace.
La priorità successiva individuata passa attraverso la re-introduzione di incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici o l’introduzione di disincentivi all’immatricolazione di veicoli tradizionali.
Franco Barbieri, Fondatore e Presidente di Route 220 by evWay conferma come la mancanza di informazioni condivise sul numero dei punti di ricarica per auto elettrica e la scarsa attitidine all’iteroperabilità fra reti sia un freno allo sviluppo in Italia: “Secondo le nostre rilevazioni sono 6.900 le prese attive in questo momento, che utilizzano sistemi di ricarica con differenti caratteristiche in termini di potenza e quindi di tempi necessari per la ricarica dei veicoli. Una mappatura a livello nazionale di tutti i punti di ricarica esistenti che venisse costantemente aggiornato, anche attraverso collegamenti fra sistemi, che sono stati progettati come “silos” indipendenti per una visione di corto respiro attuata fino a oggi, sarebbe un elemento basilare per dare un servizio all’utente finale.”