Quali possibilità offre all’urbanistica la riforma dei
saperi che sta interessando l’Università? A questa domanda si cercherà di dare
una risposta venerdì 10 febbraio durante il seminario SIU dal titolo L’Urbanistica
al tempo della riforma dei saperi. L’evento si svolgerà presso l’Aula Magna
(Ex-Mattatoio Testaccio) del Dipartimento di Architettura dell’Università degli
Studi Roma Tre in Via Aldo Manuzio e tra gli altri interverranno anche Angelo
Domenico Perrini, Presidente CNI e Irene Sassetti Consigliere
Tesoriere CNI.
Il tema affrontato dal seminario ha “per il nostro Consiglio
Nazionale, una particolare rilevanza strategica e tocca, in realtà, due
aspetti rilevanti: da un lato quello della centralità dell’urbanistica e della
qualità del costruito e dall’altro quello della riforma e manutenzione ‘costante’
dei saperi dei professionisti dell’area tecnica” – spiega Angelo Domenico
Perrini, Presidente CNI. “Questo secondo aspetto mi è talmente caro da avermi
spinto a mantenere la delega in materia di ‘Formazione Universitaria’ pur
rivestendo ora la carica di Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri”.
Il programma del Seminario
Il seminario si dividerà in due momenti: una sessione
mattutina con uno speech dalle 10.00 alle 12.00 dal titolo Formazione all’urbanistica
e alla pianificazione, in tempo di “riforma dei saperi”; e dalle 12.00 alle
13.30 si affronterà il tema della Ricerca in urbanistica e pianificazione, in tempo
di “riforma dei saperi”.
Nella sessione pomeridiana che partirà dalle 14.30 ampio
spazio alle professioni con una tavola rotonda dal titolo Professione
e riforma dei saperi. Infatti, come sostiene il Presidente Perrini: “La
professione è chiamata giocoforza a nuove sollecitazioni.” “È chiaro, pertanto, che l’ecosistema dei saperi
e delle competenze (Università, ordini professionali, sistema della formazione
e dell’aggiornamento) sono chiamati in causa e noi, come Consiglio Nazionale siamo
per questo favorevoli a una più chiara o a una più forte compenetrazione tra
percorso universitario e conoscenze utili all’esercizio della professione”. Infine,
aggiunge il Presidente – “In questo ecosistema dei saperi, forse gli ordini
territoriali, in primis, dovrebbero avere la capacità di accompagnare il
professionista in un percorso che da solo non può realizzare. Non è sufficiente
creare “occasioni” formative, ma è invece indispensabile offrire al
professionista una bussola per interpretare la complessità del mercato e ancor
più del contesto in cui egli opera”.