I firmatari di questa dichiarazione rappresentano i settori di primaria importanza per lo sviluppo economico e la ricchezza dell’Europa. Rendono possibile il passaggio a un’economia europea competitiva e climaticamente neutra e sostengono una tassonomia che aiuti ad accelerare gli investimenti in soluzioni sostenibili.
Sono fortemente preoccupati per la proposta di regolamento delegato sulla tassonomia della Commissione Europea, che, se non modificata, impedirà agli investitori di prendere decisioni sui loro investimenti, minerà i finanziamenti e metterà a repentaglio la sicurezza dell’approvvigionamento energetico a costi accettabili, fondamentali per mantenere posti di lavoro in Europa ed evitare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.
Esortano la Commissione ad affrontare meglio i seguenti principi nella sua proposta:
- La futura tassonomia dovrebbe aiutare ad attuare la legislazione europea in materia di clima ed energia. È fondamentale quindi un quadro politico per poter garantire una transizione economica e industriale di successo che possa garantire la sostenibilità a lungo termine. Le Imprese, i governi e gli investitori non possono ritrovarsi ad affrontare obiettivi, modelli o soglie diverse che porteranno alla distruzione dei mercati, distorceranno la concorrenza e si tradurranno in un’attuazione onerosa e costosa. La coerenza dovrebbe essere garantita anche con le classificazioni degli investimenti esistenti, per esempio attraverso la politica di prestito energetico della Banca Europea per gli investimenti. La proposta della Commissione si discosta dalla legislazione dell’UE esistente e mina la prevedibilità degli investimenti, questo comporterebbe la mancanza di investimenti nella transizione sostenibile verso la neutralità climatica.
- I criteri e le soglie della futura tassonomia devono essere valutati prima dell’impatto. La proposta della Commissione presenta gravi incoerenze e mancanze tecniche-metodologiche che determinano condizioni di concorrenza non eque e non consentirebbero alle imprese e agli investitori di prendere decisioni di investimento in soluzioni che soddisfino le loro diverse esigenze. Dato il notevole impatto previsto sull'economia europea, i criteri di vaglio tecnico devono essere sviluppati adeguatamente e l'impatto valutato. Prima dell’applicazione, i criteri devono inoltre ricevere il controllo dei co legislatori e delle parti interessate, in linea con l’agenda per legiferare meglio. In quanto tale, un adeguato coinvolgimento delle parti interessate in tutte le sedi pertinenti non è stato finora considerato a sufficienza e deve essere affrontato con urgenza per evitare conseguenze indesiderate nei settori in cui si applicherà la tassonomia dell’UE.
- La futura tassonomia dovrebbe garantire un approccio transitorio, basato su prove e pragmatico. I Paesi dell’UE avranno punti di partenza diversi che comportano differenti capacità ed esigenze di investimento. La tassonomia dell’UE dovrà lasciare una flessibilità sufficiente per considerare lo sviluppo tecnologico odierno, le infrastrutture esistenti e gli attuali mix energetici, offrendo al contempo percorsi di sviluppo per fonti di energia rinnovabile a basse emissioni di carbonio. Gli investimenti considerati oggi “sostenibili” non dovrebbero diventare “insostenibili” domani solo perché non sono elencati o non si adattano alla definizione di tassonomia. I settori economici e gli Stati membri devono avere il potere, attraverso adeguati criteri di selezione, di intraprendere percorsi di transizione progressivi e realizzabili, in linea con gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE. Soprattutto, nessuno dovrebbe essere lasciato indietro come delineato nel Green Deal europeo.