Le attività di manutenzione delle pavimentazioni stradali, necessarie per garantire l’efficienza delle infrastrutture della mobilità, prevedono l’impiego di quantità ingenti di risorse non rinnovabili, aggregati minerali e leganti bituminosi e generano masse notevoli di conglomerato bituminoso rimosso dalle pavimentazioni esistenti, riutilizzabile per le medesime funzioni.
Data la necessità di impiegare le risorse non rinnovabili in modo più efficiente, sostenendo la transizione verso un’economia più circolare senza prodotti di scarto e con il riutilizzo delle materie prime, si rende necessario adottare strumenti operativi volti a prevenire la produzione di rifiuti e valorizzare le risorse nell’intero ciclo di vita delle opere di costruzione stradale.
Il progetto U71022530 “Criteri di qualificazione e impiego del conglomerato bituminoso di recupero proveniente dalla rimozione di pavimentazioni esistenti” ha lo scopo di definire le modalità di gestione del conglomerato bituminoso di recupero al fine di incentivarne il corretto impiego nelle costruzioni stradali, assicurando le prestazioni tecniche dei prodotti ottenuti.
Il campo di applicazione comprende i processi relativi alla qualificazione e alla gestione (deposito ed eventuale lavorazione) del conglomerato bituminoso di recupero in funzione dell’uso finale. Futura specifica tecnica, il progetto completa e integra le norme tecniche della serie UNI EN 13108.
Il progetto, di interesse della Commissione Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture, si trova ora nella fase di inchiesta finale sino al 23 agosto 2017.
GESTIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO. Sviluppo sostenibile e responsabilità ambientale sono recentemente diventati centrali all’interno del dibattito internazionale. È entrato il 2 giugno nella fase dell’inchiesta pubblica finale il progetto UNI1601560 “Gestione Ambientale di Prodotto - Stima, dichiarazione e utilizzo dell’incertezza dei risultati di una Valutazione di Ciclo di Vita - Requisiti e linee guida”, di competenza del Gruppo di lavoro 10 “Gestione ambientale di prodotto”, che fornisce requisiti e linee guida per la stima, la dichiarazione e l'utilizzo dell’incertezza dei risultati di una valutazione del ciclo di vita e si applica ai risultati degli indicatori delle categorie di impatto adottate nella valutazione dell’impatto del ciclo di vita.
In Europa e nel mondo sono state avviate iniziative istituzionali (ad es. Green Public Procurement, Programma per il calcolo dell’Impronta Ambientale, Made Green in Italy) per favorire la commercializzazione di prodotti in grado di dimostrare la propria attenzione nei confronti dell’ambiente.
In questo contesto, tra gli strumenti utili a quantificare e comprendere i potenziali impatti ambientali, la Life Cycle Assessment si è affermata come approccio metodologico di riferimento. Questo strumento consente infatti di valutare le performance ambientali di prodotti, processi e organizzazioni a partire dall’estrazione delle materie prime fino alla gestione del fine vita. Tuttavia, come in ogni misura, anche la quantificazione dei potenziali impatti ambientali secondo LCA comporta la gestione dell’incertezza.
La futura norma nazionale ha l’obiettivo di supportare le organizzazioni, gli enti pubblici e gli altri stakeholders (per esempio i consumatori) nella dichiarazione e nell’utilizzo dei risultati dell’analisi di incertezza che accompagna gli studi di LCA. Associare l’incertezza ai dati di LCA può offrire un miglioramento importante nella trasparenza, nella consistenza, nella riproducibilità e nella credibilità degli studi LCA.
Fine inchiesta: 23 agosto 2017.
CAMPIONAMENTO RIFIUTI. Il campionamento è una fase fondamentale per la corretta classificazione dei rifiuti. La UNI 10802 "Rifiuti - Campionamento manuale, preparazione del campione ed analisi degli eluati", che fa riferimento al CEN/TR 15310-1, fornisce le indicazioni necessarie per la predisposizione del piano di campionamento e la sua esecuzione. Tuttavia, in particolare per diverse tipologie di rifiuti, i criteri per la scelta della procedura di campionamento, del numero di incrementi per formare il campione composito e della loro massa minima sono spesso di difficile applicabilità. Il progetto U53003430 “Rifiuti - Esempi di piani di campionamento per l'applicazione della UNI 10802:2013” (futuro TR) ha quindi l'intento di fornire indicazioni pratiche per il campionamento, soprattutto per rifiuti che si presentano in giacitura e dimensioni che rendono complicata l’applicazione delle normali procedure.
Il rapporto tecnico ha lo scopo di agevolare gli utilizzatori fornendo: schede contenenti esempi di campionamento di particolari tipi di rifiuti; esempi applicativi per rifiuti (ad es. toner, batterie, RAEE) per i quali può non essere necessaria l’analisi al fine della corretta classificazione.
Le schede, per ogni tipologia di rifiuto, contengono dettagli come foto, giacitura, descrizione della strategia di campionamento e della procedura per riduzione del campione, attrezzatura, range delle dimensioni delle particelle, numero e massa degli incrementi.
La scadenza dell’inchiesta finale è il 3 luglio 2017.