Antincendio e sicurezza

Università di Brescia e OLI Srl, la giusta sinergia per prevenire gli incendi dei tetti

Nasce alla facoltà di ingegneria e si sviluppa presso l'azienda Valsabbina la soluzione per prevenire i roghi delle canne fumarie

venerdì 17 marzo 2023 - Redazione Build News

FIRE PROTECTION_SPACCATO

Sono 7104 nel solo 2021 (fonte annuario statistico VV.FF. 2022), gli interventi dei Vigili del Fuoco per spegnere incendi a tetti e canne fumarie, circa 300 solo per la provincia di Brescia. Di questi 7104 incendi, circa il 70% si propaga al tetto, con ingenti danni materiali e purtroppo, a volte anche alle persone.

Anche i camini certificati CE, se non correttamente installati, manutenuti e puliti regolarmente, possono essere coinvolti in incendi, se addirittura esserne la causa; questo ha attirato l'attenzione di diversi enti, tra cui i Vigili del Fuoco e l'A.N.Fu.S. (Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini).  L'associazione A.N.Fu.S. di Brescia, con a capo il geometra Sandro Bani, tempo fa ha chiesto al Gruppo di Fisica Tecnica dell'Università di Brescia di approfondire la questione. Il gruppo di ricercatori composto dalla Prof.ssa Mariagrazia Pilotelli, dall’Ing. Davide Luscietti e dalla Dott.ssa Manuela Neri, ha analizzato in modo scientifico il problema. Lo studio si è articolato in diverse fasi ed è stato condotto attraverso prove sperimentali e software di analisi dedicati, vedendo anche la collaborazione tra le Università di Brescia e di Tampere (Finlandia), quest’ultima alle prese con incendi di canne fumarie installate nelle saune.

Dall’analisi è emerso che nelle installazioni reali le canne fumarie possono operare in condizioni più critiche rispetto a quelle riprodotte nei test di certificazione (attualmente i test termici si eseguono secondo la EN 1859). Conseguentemente a ciò, le temperature trasferite dalla canna fumaria alle strutture circostanti possono risultare più alte. Nelle installazioni tradizionali, si tende ad isolare il più possibile le canne fumarie inserendo materiale altamente isolante tra canna fumaria e tetto. Si è però dimostrato che in determinate condizioni questo accorgimento non è sufficiente o talvolta addirittura controproducente.

Involucro edilizio e bioedilizia

La necessità di ridurre il consumo di combustibile per riscaldare le abitazioni, il risparmio energetico derivato dall’involucro edilizio altamente performante e la bioedilizia, oggi sono temi importantissimi. Queste linee guida progettuali hanno spinto il mercato edilizio verso un utilizzo sempre maggiore di materiali come il legno per le componenti strutturali e gli isolanti sintetici o naturali per la coibentazione termica e/o acustica.

Negli ultimi anni, il legno è stato riscoperto quale nobile e antico materiale da costruzione e sempre più valorizzato per le sue caratteristiche di resistenza, facilità di lavorazione, flessibilità e durata nel tempo. Tetti, solai e pareti realizzati con questo materiale risultano sempre più apprezzati per le caratteristiche prestazionali, di comfort abitativo e sostenibilità ambientale. Questa tendenza impone ai progettisti di rivedere alcune abitudini costruttive in funzione del rischio derivato dalla sensibilità al calore tipica del legno perché i materiali combustibili male si sposano con le alte temperature derivate da un fuoco da legna.

L’attraversamento dei materiali combustibili da parte di sistemi fumari determina un problema di sicurezza e valutazione del rischio, in particolare con le alte temperature di funzionamento degli impianti di smaltimento dei fumi e durante il funzionamento di stufe e caminetti, oppure nel caso di incendio da fuliggine.

Incendio della fuliggine

L’incendio della fuliggine è tipico dei biocombustibili solidi naturali, legati al concetto di bioedilizia, ed è un evento che nei test di certificazione dei sistemi fumari è previsto: se il sistema fumario è ben progettato ed è di qualità, lo stesso è perfettamente in grado di resistere ad un incendio di fuliggine senza perdere le proprie caratteristiche strutturali.

Il vero problema è proteggere adeguatamente il legno che è intorno al sistema fumario nell’attraversamento di solai o tetti in materiale combustibile. A complicare le cose è dimostrato che, a parità di temperatura del sistema fumario, aumentando lo spessore del solaio attraversato aumentano considerevolmente le temperature di contatto che si vengono ad accumulare.

Ciò significa che un normale passaggio tetto, certificato per solai da 200 mm massimo, se utilizzato in un solaio da 400 mm porterebbe ad un pericoloso innalzamento delle temperature sulle pareti combustibili a contatto, e sarebbe utilizzato in condizioni differenti da quelle certificate. La EN 1859 del 2009 prevede, infatti, solamente spessori di attraversamento di 100 o 200 mm.

Per questo motivo la nuova norma Europea EN 13216 1 del 2019 prevede che il test termico (di lunga durata) e di resistenza all’incendio di fuliggine (1.000°C per 30 minuti), possano essere eseguiti con diverse tipologie di struttura di prova per pareti e solai combustibili (fino a 1 m di spessore) e diverse tipologie di chiusura dell’attraversamento, aperto, parzialmente chiuso e totalmente chiuso.

La soluzione dei ricercatori bresciani

Lo studio ha portato i ricercatori bresciani all’individuazione di una possibile soluzione, la creazione di un congegno innovativo da inserire tra la canna fumaria ed il tetto in modo tale da evitare il surriscaldamento del materiale combustibile adiacente e presente nel pacchetto tetto, i risultati sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista scientifica Journal of Building Engineering. Per il congegno, i ricercatori hanno presentato istanza per l’ottenimento del brevetto nazionale, il quale è stato concesso nel corso del 2019.

Una volta trovata la soluzione in laboratorio, occorre mettere in pratica l’idea ed è a questo punto che entra in campo la OLI s.r.l. di Casto (BS) azienda Valsabbina appartenente a Silmar Group, del quale fanno parte anche Fondital, Valsir, Raffmetal, Marvon e Alba.

FIRE PROTECTION PLUS 400

OLI s.r.l., da sempre attenta alle problematiche di sostenibilità ambientale e del territorio, azienda leader per la produzione di camini e canne fumarie, ha affiancato da subito i propri esperti del dipartimento ricerca e sviluppo, geom. Walter Marabelli e Ing. Alberto Pasolini, ai ricercatori universitari in modo da poter tradurre l’idea brevettata in un prodotto concreto e utilizzabile dagli operatori del settore.

Da questa perfetta sinergia, tra il mondo accademico e quello industriale, e dopo tre anni di sviluppo e test nasce FIRE PROTECTION PLUS 400, l’innovativo passaggio tetto per solai/tetti fino a 400 mm. di spessore di materiale combustibile.

FIRE PROTECTION PLUS 400, permette di poter andare a contatto direttamente con il materiale combustibile del tetto (classificato G00) senza ventilazione, in aria chiusa. L’innovativo dispositivo, brevettato e già testato secondo la severa EN 13216-1, è stato presentato in anteprima assoluta, riscuotendo un notevole interesse di pubblico, alla fiera internazionale KLIMAHOUSE 2023 tenutasi dall’8 all’11 Marzo a Bolzano.

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