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Urbanistica, l'Alto Adige punta sull'uso intelligente delle superfici

Presentate in conferenza stampa le prime quattro parti della bozza della nuova legge provinciale su territorio e paesaggio

giovedì 19 maggio 2016 - Redazione Build News

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La nuova legge su territorio e paesaggio della Provincia autonoma di Bolzano “sta prendendo forma. Un team di esperti – spiega un comunicato - sta attualmente lavorando all’elaborazione del testo del disegno di legge, sulla base delle linee guida e degli obiettivi approvati nel 2015 dalla Giunta provinciale. Nelle ultime settimane i lavori sono stati intensificati per poter rispettare il cronoprogramma stabilito”.

“La futura politica della Provincia in materia di territorio e paesaggio dovrà tenere conto del grande mutamento sociale ed economico avvenuto in Alto Adige negli ultimi 50 anni”, ha spiegato l’assessore Richard Theiner. Da qui l’esigenza di una salvaguardia responsabile e la necessità di creare una nuova base giuridica, che per la prima volta racchiuda i settori dello sviluppo del territorio e della tutela del paesaggio in un unico testo di legge. Un altro aspetto centrale è l’uso intelligente delle superfici per risparmiare suolo prezioso. Al di fuori degli insediamenti l’obiettivo è la tutela del nostro prezioso paesaggio, all’interno dei perimetri urbanizzati si tratta di garantire il fabbisogno di spazi abitativi e superfici produttive. Nel complesso la nuova legge punta a ridurre la burocrazia ed elevare la certezza del diritto.

“Sviluppo del territorio e tutela del paesaggio sono temi centrali quando si imposta una politica. Per questo vogliamo sfruttare tutti i margini di manovra concessi dallo Statuto di autonomia per consolidare la via altoatesina negli ambiti del territorio e del paesaggio. Allo stesso tempo dobbiamo ovviamente tenere conto anche della cornice legislativa statale”, ha ricordato Theiner citando come esempi il ddl sul risparmio del suolo approvato di recente alla Camera e una serie di norme e standard in materia di edilizia varati dallo Stato negli ultimi due anni. “Per questo è necessaria una regolamentazione autonoma in tema di sviluppo del territorio e tutela del paesaggio”, ha chiosato l’assessore.

Il nuovo ddl attribuisce ai Comuni maggiore autonomia nella pianificazione locale e introduce anche la pianificazione sovracomunale. “Piano urbanistico e piano paesaggistico vengono accorpati in un unico piano. Però maggiore autonomia significa anche maggiore responsabilità dei Comuni”, ha osservato Theiner. Di conseguenza i cittadini possono essere coinvolti maggiormente nelle decisioni e risparmiare tempo e denaro grazie a procedure di autorizzazione più brevi e quindi più veloci. La nuova legge viene elaborata con una struttura chiara e semplice articolata in 7 capi: 1) Disposizioni generali, 2) Paesaggio, 3) Urbanistica, 4) Strumenti di pianificazione, 5) Interventi paesaggistici e edilizia, 6) Sorveglianza e sanzioni, 7) Disposizioni transitorie e finali. Finora sono stati elaborati in forma di bozza i primi 4 capi, presentati oggi.

PAESAGGIO: CONSUMO PARSIMONIOSO DEL SUOLO. I contenuti centrali del capo “Paesaggio” sono stati illustrati da Konrad Stockner, vicedirettore dell’Ufficio provinciale ecologia del paesaggio. “Il consumo parsimonioso del suolo è il filo rosso di questo capo. Da un lato significa evitare la dispersione edilizia, dall’altro salvaguardare superfici significative sul piano ecologico”, ha detto Stockner. È necessario un adeguamento alla Convenzione europea per il paesaggio e alle direttive nazionali, perché molto è cambiato dall’approvazione della legge di tutela del paesaggio del 1970. Il concetto di paesaggio oggi è diverso: “La nuova legge porterà maggiore qualità nel cosiddetto paesaggio quotidiano.” Dall’aspetto della pura tutela si passa a un nuovo ruolo dello sviluppo del paesaggio, “che in futuro dovrà essere maggiormente applicato nella pianificazione attraverso il rafforzamento del ruolo dei Comuni”, ha spiegato l’esperto. Novità anche per quanto riguarda l’autorizzazione paesaggistica, una competenza che a livello statale è riservata a Regioni e Province, ma può essere delegata ai Comuni. “È quanto prevede il ddl con la nuova Commissione comunale per il territorio e il paesaggio.”, ha rilevato Stockner.

URBANISTICA: CHIAREZZA NELL’USO DEL TERRITORIO. Frank Weber, direttore dell’Ufficio urbanistica sud-ovest, ha presentato le principali novità contenute nei capi “Urbanistica” e “Strumenti di pianificazione”. “La delimitazione degli insediamenti rispetto al paesaggio naturale e culturale dovrà portare chiarezza nell’uso del territorio”, questo il messaggio centrale sul piano urbanistico. Che permette di delegare magigori competenze ai Comuni. “La nuova legge realizza un cambio di strategia: da un utilizzo estensivo a un utilizzo intensivo del patrimonio esistente, anche per quanto riguarda le aree edificabili e il recupero di spazi vuoti.” Un’espansione degli insediamenti sarà possibile solo se saranno annessi all’esistente. “La qualità avrà la precedenza sulla qualità e in primo piano, all’interno dei perimetri degli insediamenti, va promosso un uso intelligente del territorio”, ha detto Weber. Un altro obiettivo è quello di rafforzare la compartecipazione della popolazione, ad esempio attraverso la discussione pubblica dei piani di attuazione a livello comunale prima della loro pubblicazione. “Va ricordato infine che il regime del conguaglio viene mantenuto e anche in futuro alla popolazione residente saranno riservati alloggi”, ha osservato Weber.

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE: NOVITÀ A LIVELLO COMUNALE. “Per quanto concerne la pianificazione comunale, sono previste numerose novità”, ha spiegato Weber. Così il ddl prevede il programma di sviluppo regionale, che viene elaborato dal Comune e va concordato con i Comuni confinanti e la Provincia, ad esempio nei casi di zone produttive sovracomunali. Questo strumento permette al Comune di pianificare e di riprogrammare senza essere limitato sul piano del diritto privato. Nuovo è anche il piano comunale, che accorpa a livello comunale il piano urbanistico e il piano paesaggistico. Non fissa più la densità edilizia ma invece stabilisce l’ordinato utilizzo del territorio comunale e riduce a cinque le zonizzazioni nelle aree di insediamenti: uso misto, zona produttiva, zona con particolare utilizzo, mobilità e infrastrutture, aree verdi. Infine il piano di attuazione determina non solo la suddivisione dei volumi, ma fissa ora anche la cubatura ammessa. “Inoltre per la prima volta nel piano è prescritta formalmente la pianificazione del verde”, ha aggiunto Weber.

PROSSIMI PASSI. I pacchetti di lavoro presentati sono la base della discussione, ieri sono stati illustrati alle associazioni di categoria, tra due settimane ci sarà l’approfondimento. A giugno i lavori di stesura del ddl proseguono con la definizione dei restanti capi. “Entro inizio autunno potremo contare anche sulle norme transitorie e finali”, ha concluso Theiner.

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