L’assessore al Territorio della Regione Veneto, Cristiano Corazzari, ha presentato alla commissione urbanistica del Consiglio regionale l’esito finale del lungo percorso di pianificazione, che ha coinvolto rappresentanti degli enti territoriali e istituzionali, il Ministero dei beni e delle attività culturali, le categorie economiche e sociali, l’università e gli ordini professionali, per ‘una pianificazione regionale di cornice’ che dia coerenza al disegno urbanistico della regione e degli enti locali del Veneto.
“Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento – PTRC 2018 – intende suggerire strategie di governo del territorio, promuovere processi aperti e dinamici in linea con i tempi e frutto di una pianificazione concertata tra tutti gli enti coinvolti, secondo criteri di opportunità e flessibilità”, ha spiegato Corazzari.
“Il PTRC 2018 non intende definire regole rigide e vincolanti per il territorio, ma piuttosto suggerire indirizzi e strategie di governo del territorio. Obiettivo del piano è mettere a sistema, in un’ottica di coerenza e sostenibilità, le principali politiche territoriali che caratterizzano il governo regionale, tra cui il contenimento del consumo di suolo, il contrasto al cambiamento climatico, il monitoraggio e la sicurezza del territorio, la rigenerazione urbana”.
Il piano racchiude in un unico documento tutte le peculiarità che costituiscono il patrimonio culturale e paesaggistico del Veneto: i beni paesaggistici, che comprendono gli “immobili ed aree di notevole interesse pubblico” (più di mille nel Veneto che risulta la regione più ricca da questo punto di vista), le “aree tutelate per legge”, secondo le indicazioni imposte dal “Codice dei Beni culturali e del paesaggio”, le ville venete (poco meno di 4000 in tutto il Veneto, tra cui le 24 ville palladiane), i siti patrimonio dell’Unesco, i parchi e giardini di rilevanza paesaggistica (1300 circa), i forti e manufatti difensivi (190 fra sistemi fortificati e manufatti difensivi di interesse storico e paesaggistico), l’archeologia industriale (170 manufatti presenti nelle diverse province) nonché, per la prima volta, le architetture del 900, che contano un migliaio tra manufatti e sistemi edilizi.
“E’ evidente a tutti che la crescita della comunità e il miglioramento dello stile di vita – ha sottolineato Corazzari - passano attraverso la presa di coscienza e la valorizzazione anche economica di ciò che rappresenta l’identità del nostro territorio, facendo leva sul senso di appartenenza come elemento di responsabilizzazione comune. Il PTRC è uno strumento per dare risposta alle prospettive future e alle istanze della società civile in un periodo di grandi e veloci mutamenti economici e culturali”.