La nuova legge provinciale n. 17 del 13/10/2017 sulla valutazione ambientale per piani, programmi e progetti, varata dal Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano il 5 ottobre scorso, è stata impugnata dal Consiglio dei ministri per questioni di legittimità legate alle competenze in materia. L’impugnazione è stata notificata nei giorni scorsi alla Giunta provinciale, e il pomo della discordia è rappresentato in maniera particolare da alcuni commi di 5 degli articoli che compongono la legge: si tratta dell’articolo 16 (verifica di assoggettabilità a VIA), dell’articolo 17 (studio di impatto ambientale), dell’articolo 18 (procedura di VIA), dell’articolo 19 (valutazione) e dell’articolo 20 (provvedimento di VIA).
Secondo l’Avvocatura generale dello Stato, nel campo della valutazione di impatto ambientale le competenze di Regioni e Province autonome sono limitate in virtù delle linee guida dell’Unione Europea recepite la scorsa estate. Di tutt’altro parere la Giunta provinciale, che ieri 9 gennaio ha deciso di resistere in giudizio di fronte alla Corte costituzionale proprio per difendere l’impianto normativo e le competenze autonomistiche nel settore ambientale.
Con la nuova legge provinciale vengono definite e regolate tutte le procedure di autorizzazione per cui è prevista una valutazione trasversale dei piani o dei progetti e anche un coinvolgimento pubblico e delle autorità con competenze ambientali. La legge suddivide le procedure fra valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale, autorizzazione integrata ambientale e procedure cumulative di autorizzazione.
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