La Commissione europea esorta l'Italia ad allineare la legislazione nazionale alla direttiva concernente la valutazione dell'impatto ambientale (direttiva VIA 2011/92/UE).
La direttiva garantisce che l'impatto ambientale dei progetti pubblici e privati sia valutato prima del rilascio dell'autorizzazione. Nell'aprile 2014 è stata adottata la nuova normativa dell'UE (direttiva 2014/52/UE), che riduce gli oneri amministrativi, migliora il livello di protezione dell'ambiente e rende nel contempo più solide, prevedibili e sostenibili le decisioni economiche sugli investimenti pubblici e privati. In Italia le carenze nel diritto nazionale riguardano, tra l'altro, le modalità di consultazione del pubblico, le norme che disciplinano le consultazioni transfrontaliere nel caso dei progetti proposti in Italia che potrebbero interessare altri Stati membri, la comunicazione di informazioni pratiche sull'accesso alla giustizia e i sistemi messi in atto per evitare i conflitti di interesse.
La Commissione Ue ha pertanto deciso oggi 12 febbraio 2020 di inviare una lettera di costituzione in mora all'Italia, che dispone di 2 mesi per rispondere e correggere la propria legislazione. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato alle autorità italiane.