Nella seduta di oggi, lunedì 2 luglio, la Giunta regionale della Valle d'Aosta, su proposta del Presidente Nicoletta Spelgatti, ha deliberato la costituzione nel giudizio davanti alla Corte costituzionale di impugnativa della legge regionale n.3 del 20 marzo 2018, che ha determinato la modificazione della legge regionale 12 del 2009 in materia di valutazione di impatto ambientale.
Il giudizio di costituzionalità è stato promosso dal Consiglio dei ministri che, analogamente a quanto deciso per le leggi delle Province autonome di Trento e Bolzano, ha ritenuto la nuova disciplina in materia di impatto ambientale non conforme alle nuove disposizioni statali in materia, introdotte con il decreto legislativo 104 del 2017. Contro questo ultimo decreto, la Regione Valle d’Aosta, inoltre, insieme ad altre Regioni e alle Province autonome, ha promosso a sua volta un ricorso alla Corte costituzionale, discusso recentemente, ma non ancora deciso.
La costituzione in giudizio – dichiara il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta Nicoletta Spelgatti - è stata ritenuta opportuna dalla Giunta regionale a tutela delle prerogative e delle attribuzioni della Regione in ambiti di materia, quale è la tutela dell’ambiente e l’uso corretto del territorio, particolarmente importanti in una regione come Valle d’Aosta per la quale il territorio costituisce un elemento fortemente caratterizzante sotto molti profili. La Giunta regionale ritiene in ogni caso utile rafforzare il rapporto e la collaborazione con lo Stato nella fase di verifica delle leggi, affinché le rispettive posizioni possano trovare un punto di condivisione e di convergenza, limitando il contenzioso, nel rispetto però delle attribuzioni reciproche e in spirito di leale collaborazione.
Ricordiamo che la legge regionale 20 marzo 2018 n. 3 della Valle d'Aosta si compone di sedici articoli e cinque allegati volti a modificare in particolare alcune norme regionali concernenti la Valutazione di impatto ambientale -VIA di determinati progetti pubblici e privati.
Le modifiche più significative sono un rafforzamento della tutela dei siti della rete Natura 2000, la regolamentazione dell'istituto di richiesta di pareri preliminari, l'espressione del parere di VIA con provvedimento dirigenziale e non più con delibera di Giunta. Inoltre, le disposizioni sul monitoraggio degli interventi sono state uniformate alla Direttiva europea, mentre la parte sanzionatoria è stata riscritta recependo la normativa nazionale con sensibile aumento delle sanzioni stesse. Unica innovazione, la maggiore precisazione della definizione di allevamenti intensivi adeguata alla realtà regionale.