In question time al Senato, ieri 12 dicembre 2024, il vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha risposto all'interrogazione n. 3-01550 sulle valutazioni sismiche relative al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, illustrata dal senatore Nicola Irto (PD-IDP).
“Questa interrogazione”, ha spiegato Irto, “nasce dalla notizia, avuta qualche settimana fa, che, per approvare il progetto del Ponte sullo Stretto, la società Stretto di Messina SpA, che è la società partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze che deve realizzare l'opera Ponte sullo Stretto, ha inviato una relazione alla commissione per la valutazione dell'impatto ambientale a firma dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che però poi ha smentito totalmente di averla redatta. L'Istituto stesso ha aggiunto di non aver mai avuto alcun contatto con la società Stretto di Messina e che la relazione è stata firmata solo da due ricercatori, a titolo personale. Inoltre l'Istituto ha scritto, attraverso il suo presidente (cito testualmente), che occorrono valutazioni sismiche approfondite e che l'area del Ponte potrebbe subire eventi sismici catastrofici, molto più potenti di quelli che, in base al progetto, la struttura potrebbe sopportare.
Questi rilievi, Ministro, si aggiungono a quelli tecnici del suo Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha fatto ben 68 raccomandazioni e ha richiesto un aggiornamento sulla zonizzazione micro-sismica. Aggiungiamo che, oltre a questi rilievi, ci sono i rilievi del suo collega di banco, e cioè del Ministero dell'ambiente, dove ci sono state 239 raccomandazioni sul rischio maremoti nell'area. A questi si aggiungono, inoltre, i rilievi pesanti della commissione tecnica per la micro-zonizzazione sismica e altre osservazioni dell'ISPRA, che si aggiungono, a loro volta, ad altre 62 prescrizioni della commissione VIA, che dice, in maniera molto netta, che bisogna fare per forza uno studio completo sugli aspetti sismici.
Ora, Ministro, noi le chiediamo sostanzialmente tre cose. La prima: cosa pensa della grave vicenda di una relazione sismica, di fatto falsa, di un istituto importante, prestigioso, autorevole e autonomo? La seconda: non è opportuno, secondo lei, sospendere immediatamente l'iter che riguarda il Ponte sullo Stretto? Questo per più motivi. In primo luogo, ora abbiamo la sicurezza che non c'è la certezza sismica in quell'area. In secondo luogo, questa mattina c'è stata la presentazione del piano strategico del gruppo Ferrovie dello Stato: un piano strategico importante e imponente, che guarda ai prossimi cinque anni. Ebbene, in quel piano strategico c'era un grande assente, caro Ministro: la sua illusione. Il Ponte sullo Stretto non è stato mai citato in quel piano strategico.
Allora vogliamo capire per quale motivo la più grande azienda di trasporti di questo Paese non cita il Ponte sullo Stretto. Semmai sarebbe il caso che, proprio in questa occasione, il Governo dicesse, rispetto a Ferrovie dello Stato, se è vero o non è vero che si vuole aprire ai privati il gruppo Ferrovie dello Stato”.
La risposta di Salvini
“Senatore Irto, fortunatamente i ponti, a Genova e a Messina, li fanno gli ingegneri, non i politici, non i Ministri, non i senatori. Li fanno gli ingegneri, i geologi, gli architetti.
Ricordo in premessa che la predisposizione e l'approvazione del progetto definitivo del Ponte è il risultato di un articolato procedimento, che, a partire dal progetto redatto e aggiornato da Eurolink, ha coinvolto, per tutte le approfondite verifiche, i massimi rappresentanti delle discipline di aerodinamica, aeroelastica, sismica, geotecnica e ambiente. Stanno lavorando tecnici, ingegneri, professionisti italiani, danesi, spagnoli, americani, giapponesi.
Contestualmente, è stato nominato un comitato scientifico indipendente, che rappresenta nove università italiane e straniere e che, all'esito delle attività di studio e di analisi di cui anche lei parlava, ha rilasciato all'unanimità parere favorevole. Le osservazioni espresse dal comitato riguardano aspetti da approfondire in sede di progettazione esecutiva, legati al progresso delle conoscenze tecniche e dei materiali - per fortuna - e all'evoluzione normativa in tutti gli ambiti di interesse.
Per quanto concerne gli aspetti sismici, il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto è completo e dettagliato. Nessuno ha mai previsto alcun mandato ufficiale da parte dell'INGV. Al riguardo, rappresento che - come peraltro da lei ricordato - ricercatori dello stesso istituto hanno collaborato con il contraente generale sia nella fase di redazione del progetto del 2011, sia nel recente aggiornamento. A ciò si aggiunga la recente stipula di un accordo di collaborazione tecnico-scientifica con l'Istituto da lei citato, per la gestione della rete di monitoraggio geotecnica e per lo scambio di dati e informazioni scientifiche.
Per quanto riguarda, invece, la presunta inedificabilità assoluta richiamata dagli interroganti, si precisa che non esiste alcuna norma di legge prescrittiva che riguarda le faglie attive capaci (mi rifiuto di pensare che i migliori ingegneri al mondo progettino di costruire un ponte laddove c'è un rischio sismico). Anzi, secondo i suddetti ingegneri (non senatori o Ministri; con tutto rispetto per il nostro ruolo, lasciamo che gli ingegneri facciano gli ingegneri), in caso di terremoto catastrofico come quello che colpì Messina nel secolo scorso, l'unico manufatto (Dio non voglia che avremo mai modo di provarlo) che rimarrebbe in piedi sarebbe il Ponte sullo Stretto.
Esistono dal 2015 le linee guida del Dipartimento della protezione civile per la gestione del territorio in aree interessate da faglie attive capaci, che disciplinano gli usi del suolo in tali aree dal punto di vista sia urbanistico, che delle classi d'uso dei manufatti. Tali linee guida prevedono che per la progettazione di opere strategiche sia necessario attingere a livelli di conoscenza paragonabili a quelli del livello 3 della microzonazione sismica. Il progetto definitivo del Ponte è già corredato di livelli di approfondimento addirittura superiori a quelli del livello 3, chiesto per legge.
Infine, ricordo che in seguito alle prescrizioni del MASE, assolutamente sacrosante e rilasciate con il parere favorevole espresso dalla Commissione VIA-VAS, i nuovi studi geologici non sono altro che approfondimenti che la Stretto di Messina sta già effettuando e che comunque non riguardano la fattibilità dell'opera.
Pertanto, andiamo avanti con il progetto nella convinzione, dopo un secolo di chiacchiere, di dare a milioni di siciliani, calabresi, a 60 milioni di italiani quella continuità territoriale di cui hanno assolutamente diritto e bisogno”, ha concluso Salvini.
La replica dell'interrogante
“Signor Ministro, lei non ha risposto ai quesiti della nostra interrogazione; non ha risposto su un documento falso che è stato presentato dalla Stretto di Messina S.p.A. a una commissione ufficiale del Ministero”, ha replicato il senatore Irto. “Dal Governo ci saremmo aspettati rigore e serietà su questo tema, perché il problema sismico del Ponte sullo Stretto è il terzo che nasce e che si unisce alla sostenibilità economica del Ponte, che non c'è. Avete congelato 1,6 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione delle Regioni Calabria e Sicilia. Queste risorse sarebbero servite per asili, istruzione, digitalizzazione e per rendere migliori le nostre città. Eppure le avete bloccate per un Ponte che non si farà, per la sua illusione.
L'altro problema che rimane è quello dell'impatto sociale delle priorità. Avete deciso che questa deve essere una priorità e avete cancellato totalmente l'Alta Velocità in Calabria e Sicilia e avete fatto sparire la perequazione infrastrutturale tra il Nord e il Sud del Paese. Penso, per esempio, alla Taranto-Reggio Calabria (la statale 106), che si chiama strada della morte, che è sparita dai radar perché avete posto le attenzioni solo sull'illusione del Ponte sullo Stretto.
Lei, Ministro, cerca sempre di dare la responsabilità a qualcuno: un giorno la responsabilità è di un chiodo, un altro giorno di Tajani. Oggi leggiamo del TAR. Ministro, le assicuro che in questo caso la responsabilità è tutta sua, non trovi altri capri espiatori”.