Si è conclusa nei giorni scorsi, in collaborazione con il Servizio veterinario dell'ASL Roma H di Albano Laziale, una complessa attività di indagine condotta dal Comando Stazione forestale di Velletri nei confronti di un grosso impianto a biogas sito nei pressi del carcere della cittadina.
Gli accertamenti – spiega un comunicato del Corpo forestale dello Stato - erano stati avviati nell'estate del 2014, a seguito di un esposto presentato da privati che lamentavano forti odori provenienti dal confinante stabilimento; sono seguiti numerosi sopralluoghi e verifiche amministrative. Insospettiti dalla mole di materiale rinvenuto all'interno dell'impianto e dalle movimentazioni di autoveicoli che quotidianamente giungevano presso il sito, i Forestali hanno effettuato numerosi appostamenti ed osservazioni sino a risalire ai conferitori.
All'esito dei controlli sui sottoprodotti di origine animale, portati avanti congiuntamente ai funzionari del servizio veterinario dell'ASL Roma H di Albano Laziale e dei prelievi e campionamenti effettuati da parte dell'ARPA, sono state accertate numerose violazioni alla normativa di riferimento per un ammontare di oltre 90mila euro.
Alla società agricola ove sorge l'impianto sono state contestate l'attività di trasformazione di sottoprodotti di origine animale in impianto non riconosciuto, l'inottemperanza agli obblighi di rintracciabilità e l'inosservanza delle prescrizioni in materia di igiene nel trasporto dei sottoprodotti di origine animale; le infrazioni del trasportatore riguardano invece la mancanza di rintracciabilità e l'irregolare registrazione dell'attività di trasporto. Ammontano a circa 40.000,00 Euro le sanzioni comminate a numerose altre aziende agricole coinvolte, dislocate nei comuni di Cisterna di Latina, Pontinia, Sezze, Aprilia.
A seguito della segnalazione effettuata, il Comune di Velletri ha disposto il divieto per l'azienda di utilizzare per la trasformazione i sottoprodotti di origine animale. Per analogo motivo è stata data comunicazione ai Sindaci dei comuni di Cisterna ed Aprila, i quali hanno vietato l'ulteriore immagazzinamento dei sottoprodotti di origine animale. Proseguono gli accertamenti del CFS sulla regolarità dell'impianto.