La Giunta regionale del Veneto dà una mano ai Comuni perché si dotino di un ‘piano regolatore’ per l’accessibilità e la vivibilità dei propri centri urbani. Su proposta dell’assessore al sociale Manuela Lanzarin, il governo regionale ha stanziato 800 mila euro per contribuire fino al 50 per cento alle spese dei Comuni con almeno 10 mila abitanti che predispongano entro dicembre un piano di abbattimento delle barriere architettoniche (P.E.B.A) o che revisionino vecchi piani non più adeguati. Inoltre, i Comuni che si saranno dotati del piano ‘anti-barriere’ avranno la precedenza nell’assegnazione di contributi e riparti regionali per interventi e opere pubbliche.
Gli incentivi della Regione sollecitano le amministrazioni locali ad adeguarsi alla legge nazionale (art. 32 della legge 41/86 in materia di barriere architettoniche e di progetti accessibili) e alla successiva legge regionale 16 del 2007 che ha promosso in tutte le amministrazioni locali l’adozione di piani per una progettazione accessibile e per il superamento delle barriere negli spazi e strutture pubbliche. In base a tale ‘combinato’ legislativo, tutti i Comuni dovrebbero aver adottato un P.E.B.A, cioè di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ma una recente ricognizione condotta nel territorio regionale ha evidenziato che solo 21 comuni, sui 125 che hanno risposto, sono dotati di un piano per il superamento di ostacoli e barriere.
L’obiettivo dell’incentivo – spiega l’assessore Lanzarin – è sostenere i Comuni, affinché tutti possano dotarsi di uno strumento di pianificazione che prenda in considerazione edifici e spazi aperti, vie di transito e aree verdi, al fine di rimuovere le barriere fisiche e quelle senso-percettive, con gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e costruzione delle opere pubbliche. Ognuno dei 571 Comuni è tenuto a dotarsi di questo strumento che, alla stregua di un piano regolatore, guida l’ente locale nel monitorare, programmare e quindi realizzare gli interventi, con un orizzonte temporale di breve, medio e lungo termine. I piani per l’abbattimento devono diventare la direttrice-guida nella programmazione dei lavori pubblici.
Il contributo regionale sarà di 30 mila euro per i Comuni con più di 30 mila abitanti, per gli altri varierà dai 10 o 15 mila euro, a seconda che l’incarico progettuale sia affidato agli uffici interni o a progettisti esterni.
Nell’assegnazione dei contributi daremo la priorità alle aggregazioni di Comuni e al numero della popolazione interessata – conclude l’assessore – e il riparto avverrà in tempi celeri: entro il 2019 le amministrazioni interessate potranno incassare l’assegno regionale. Inoltre, i Comuni che si doteranno del piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche e che nei lavori pubblici dimostreranno di perseguire l’obiettivo prioritario dell’accessibilità, saranno premiati nelle graduatorie di assegnazione dei contributi regionali per opere pubbliche.