Si tratta di un vero e proprio campus internazionale che coinvolge circa 1800 studenti, dal primo al terzo anno di studi, in un grande atelier collettivo di progettazione guidata e che si concluderà il 17 luglio con una mostra dei progetti elaborati in tre settimane di lavori intensivi: fra questi, una giuria internazionale e composta da Gonçalo Byrne (Portogallo), Fabrizio Barozzi (Italia), da poco insignito del premio Mies Van Der Rohe, Marianne Burkhalter (Svizzera) premierà le opere migliori.
Il tema della XIV edizione: il concetto di heritage
Quest’anno il filo conduttore dei 30 workshp di progettazione sarà la nozione di heritage, ovvero il rapporto tra passato e presente in luoghi in cui la storia abbia lasciato segni architettonici importanti:
"Abbiamo scelto gli architetti che rappresentano le tendenze più diversificate dell’architettura nel panorama mondiale – ha dichiarato Alberto Ferlenga. Sono rappresentati quattro continenti, con presenze che provengono dai paesi dove stanno accadendo gli eventi più significativi nell’architettura, quali il Sudamerica e l’Africa. "
Per Serena Maffioletti, coordinatrice con Ferlenga dei workshop, “colpisce l’intelligenza con cui gli architetti stranieri hanno identificato le tematiche più significative per la città di Venezia, interpretando il tema dell’heritage come tradizione di un continuo rinnovamento, proiezione verso il futuro di una città in grado di accogliere le sfide della contemporaneità”.
Workshop dedicati a Venezia
Numerosi workshop, infatti, saranno dedicati a Venezia: per il Lido, interpretato come “albergo diffuso”, il gruppo guidato da Bettina Götz e Richard Manahl (Artec Architekten) progetterà unità abitative destinate a turisti, a residenti ma anche a profughi; il workshop di Francesco Cellini lavorerà sul disegno dell’ingresso ai giardini della Biennale; Roberta Albiero accompagnerà gli studenti alla creazione di un nuovo accesso all’Arsenale Nord, mentre l’eredità di Poveglia, isola adottata dai Veneziani ma ancora in attesa di una destinazione a usi collettivi, sarà il tema esplorato dal gruppo guidato da Guido Morpurgo e Annalisa De Curtis. La sfida di un nuovo stadio da calcio a Venezia sarà affrontata dal cileno Sebastian Irarrazaval, mentre Renato Rizzi condurrà gli studenti a una riprogettazione di Piazzale Roma, la “porta occidentale” della città. E saranno oggetto di esplorazioni progettuali anche il tema delle grandi navi, il ponte della Libertà, la rete delle isole, il forte di Sant’Andrea, il Lazzaretto nuovo.
Eventi collaterali
Come per una mini-Biennale dell’architettura, numerosi sono gli eventi collaterali organizzati da Iuav che coinvolgeranno la città, in particolare il quartiere di Santa Marta, in occasione di WAVE:
Fashion at Iuav, con la 24 ore “L’Italia è di moda” il 2 luglio e il graduation show il 3 luglio; il seminario “Dal food planning al vertical farming nel progetto del paesaggio” il 3 luglio al cotonificio;
“The cloister Talks”, la serie di dieci appuntamenti con gli architetti protagonisti dei workshop nel chiostro dei Tolentini; il festival internazionale del teatro Venice Open Stage con 13 serate gratuite aperte alla città nel campazzo di San Sebastiano.