“Suscita non poche perplessità la norma - introdotta con il Decreto Aiuti bis - che consente l’installazione di vetrate amovibili e trasparenti senza obbligo di comunicazioni e permessi. Norma che, di fatto, modifica il Testo unico dell’edilizia prevedendo questi interventi in edilizia libera consentendo, inoltre, di fruire dei benefici dei bonus edilizi. Preoccupa, in particolare, il possibile impatto sulla qualità estetica e sul decoro degli edifici con evidenti effetti negativi sull'architettura delle nostre città e, soprattutto, di centri e nuclei storici che la norma non esclude e che, invece, devono assolutamente essere tutelati e preservati”.
Così Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Il rischio è quello che - pur in presenza di una tecnologia meno invasiva e diversa dalle comuni, costituita da strutture più leggere ed amovibili che possono essere utili per migliorare l'efficienza energetica e la protezione acustica - potremmo assistere al proliferare di interventi fuori controllo, realizzati anche da quanti non dispongono delle necessarie competenze architettoniche e professionali, con il risultato di avere un impatto negativo sull'immagine urbana delle nostre città e di cui potremmo pentirci”, conclude Miceli.
Ricordiamo che le Commissioni Finanze e Bilancio del Senato hanno approvato un emendamento che introduce nel testo del Decreto Aiuti bis convertito in legge – pubblicata sulla G.U. di ieri - l'articolo 33-quater, il quale fa rientrare nell'edilizia libera l’installazione di vetrate panoramiche amovibili (VEPA), andando a modificare il Testo Unico Edilizia (DPR 380/2001).
Art. 33-quater. – (Norme di semplificazione in materia di installazione di vetrate panoramiche amovibili) – 1. All’articolo 6, comma 1, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, dopo la lettera b) è inserita la seguente:
“b-bis) gli interventi di realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti, cosiddette VEPA, dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche dei balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o di logge rientranti all’interno dell’edificio, purché tali elementi non configurino spazi stabilmente chiusi con conseguente variazione di volumi e di superfici, come definiti dal regolamento edilizio-tipo, che possano generare nuova volumetria o comportare il mutamento della destinazione d’uso dell’immobile anche da superficie accessoria a superficie utile. Tali strutture devono favorire una naturale microaerazione che consenta la circolazione di un costante flusso di arieggiamento a garanzia della salubrità dei vani interni domestici ed avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e da non modificare le preesistenti linee architettoniche” ».