Ha preso il via oggi a Roma l’VIII Conferenza Nazionale per l’Efficienza Energetica organizzata dagli Amici della Terra. Ad aprire i lavori la Presidente, Monica Tommasi, che ha illustrato le proposte per gli obiettivi al 2030: “I prossimi anni saranno cruciali per la definizione delle nuove politiche energetico climatiche e il modo in cui questo passaggio sarà affrontato offrirà all’Italia l’opportunità di delineare autonomamente politiche più efficaci per il conseguimento dei risultati”, ha detto. Tutto questo, ha aggiunto, “in sinergia con le politiche economiche e industriali utili a rilanciare l’economia e a valorizzare le eccellenze tecnologiche presenti nel nostro Paese”.
Al centro della prima sessione, inaugurata dalla relazione di Agime Gerbeti della Lumsa, sono stati protagonisti i nuovi piani energetici basati sulla necessità di ridisegnare le politiche di decarbonizzazione e un sistema Ets che ha evidenziato alcuni limiti. Si propone, in particolare, un’Imposta sulle Emissioni Aggiunte (ImEA) come strumento in difesa dell’industria sostenibile, basato sulla percentuale di carbonio emesso, a prescindere dal luogo di fabbricazione. Al dibattito sono intervenuti Natale Caminiti di Enea, le associazioni di categoria e le aziende.
“Lo strumento della fiscalità ambientale non ha l’obiettivo di aumentare il gettito ma si prefigge di incentivare le produzioni più pulite e disincentivare quelle meno pulite, a prescindere da dove i beni vengano prodotti e distribuiti sul mercato europeo. In questo modo, ha dichiarato Tommaso Franci di Amici della Terra, moderatore della discussione, sarà possibile avviare un processo virtuoso, anche per l’economia italiana, che consentirà di raggiungere nel 2030 l’obiettivo della riduzione del 40% delle emissioni climalteranti rispetto al livello del 1990”.
Presente al dibattito il Sen. Francesco Scalia, Segretario della Commissione Industria, primo firmatario di una mozione sull’Imposta sulle Emissioni Aggiunte (ImEA), sottoscritta da tutto il gruppo PD in Commissione, sollecitata e assistita tecnicamente da Amici della Terra e Gerbeti. “La finalità dell’atto, ha spiegato Scalia, è stata quella di impegnare il Governo ad intraprendere iniziative in sede europea per rompere il meccanismo vizioso dell'attuale politica di decarbonizzazione, superando l’Ets e introducendo un'imposta sull'intensità carbonica dei prodotti”.
Guido Bortoni e Maurizio Pernice hanno concluso la sessione. Il Presidente dell'Autorità per l'Energia, ha sottolineato l’importanza dell’efficienza oggi e domani: nel presente per sostenere gli obiettivi della sostenibilità ambientale e del risparmio presso il consumatore; nel futuro, in un 2050 ormai decarbonizzato, ai fini di una più stringente sostenibilità economica. Bortoni ha poi ricordato l’azione regolatoria in tema di riqualificazione efficiente degli edifici in ambito domestico (riforma della tariffa elettrica), di ottimizzazione della potenza di fornitura (per esempio, sostituzione delle colonne montanti della rete di alimentazione elettrica) e di emancipazione della domanda diffusa.
Infine, la neutralità delle scelte dal punto di vista tecnologico dovrebbe essere il principio guida per l’applicazione dell’efficienza. Per il responsabile del Ministero dell’Ambiente la proposta in tema di ImEA è un tema su cui riflettere. Pernice ritiene tuttavia che il sistema Ets vada riequilibrato individuando le soluzioni più adeguate per salvaguardare le specificità del sistema produttivo nazionale.
Al centro del dibattito pomeridiano l’efficacia degli investimenti per la decarbonizzazione, l’equo accesso all’energia e la cooperazione internazionale. Dalla relazione di Fabio Pistella, illustrata da Rosa Filippini di Amici della Terra, emerge che la “COP21 di Parigi è stata una prova di apprezzabili dichiarazioni volontaristiche, ma di azioni reali se ne sono viste poche e Marrakech non ha certo invertito la tendenza”. “La linea di intervento più concreta, si aggiunge, è quella dell’uso razionale dell’energia: ha tutte le caratteristiche di sostenibilità ambientale sociale ed economica; si può dispiegare su tutti i fronti del comparto energetico, sia dal punto di vista tecnologico per tutte le fonti, sia dal punto di vista dell’articolazione in fasi, dalla produzione al consumo”.
Ad alimentare il dibattito casi aziendali e interventi da parte delle istituzioni attive nella cooperazione internazionale, mentre le conclusioni sono state affidate a Mario Cospito, Coordinatore Energia del Ministero degli Affari Esteri. “L’azione dispiegata dal nostro Paese per conciliare energia e decarbonizzazione va vista come una grande e irrinunciabile occasione per costruire una vera società sostenibile, capace di garantire un futuro alle prossime generazioni attraverso una progressiva riduzione delle emissioni di gas serra ed una maggiore equità sociale ed economica a livello globale”, ha dichiarato. “L’Italia sta giocando e continuerà a giocare un ruolo importante fornendo, in tutti gli ambiti di collaborazione multilaterale, un contributo essenziale grazie anche all’efficiente cooperazione tra pubblico e privato” ha concluso.
L’appuntamento è per domani con le due sessioni dedicate al Piano Casa Italia, come occasione per la promozione integrata della prevenzione antisismica e della riqualificazione energetica, e ai nuovi strumenti per l’uso efficiente del vettore elettrico (dalle tariffe allo smart metering).