Il presidente dell'Istituto Nazionale dei Revisori legali, Ciro Monetta, ha inviato al ministero dell’Economia ed al Garante del Contribuente una lettera sul visto di conformità per il superbonus 110%.
Secondo l'Inrl il visto di conformità, così com'è configurato, ha scarso valore e bassa efficacia. “Il professionista che dovrà rilasciare il visto di conformità sarà tenuto ad eseguire un'attività di controllo formale e non di merito, al solo fine di evitare errori materiali e di calcolo”, osserva il Presidente dell'Inrl. “Pertanto il professionista incaricato al rilascio del visto non rilascerà alcuna certificazione sulla spettanza del credito. Quindi, alla luce di tutto ciò non si comprende perché il visto di conformità sia richiesto in caso di sconto in fattura o cessione del credito e non in caso di detrazione diretta da parte del contribuente”, evidenzia Monetta.
“A conti fatti”, conclude il Presidente dell'Inrl, “la norma così com'è strutturata avrà scarsa utilità, ma non solo, porterà inevitabilmente all'insorgenza di numerosi contenziosi con forti ripercussioni sul contribuente che rimarrà il soggetto più esposto al rischio”.
Ricordiamo che nell'aprile scorso ADC e UNGDCEC si sono rivolte all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, chiedendo di far luce su un brutto caso di opacità nelle procedure bancarie necessarie per il visto di conformità ai fini dell’ottenimento Superbonus. In estrema sintesi le due associazioni segnalano che, pur essendo i Commercialisti indicati dalla normativa tra i soggetti idonei al rilascio del visto di conformità, a molti clienti sarebbe di fatto imposto di avvalersi delle società di consulenza da loro segnalate, subordinando a tale fatto il perfezionamento dell’operazione finanziaria richiesta (LEGGI TUTTO).