Nel proprio discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha lasciato intendere almeno due cose precise: la pandemia da un lato ha imposto un salto di qualità nell’integrazione europea. Si pensi solo al Next Generation EU e ai Pnrr che sono senz’altro frutto di questa fase. Ma, complice anche la dipartita degli Stati Uniti dalla scenario afgano, ora l’Europa sente l’esigenza anche di maggiore autonomia rispetto alle influenze asiatiche e americane e non solo sul fronte della difesa ma anche per quel che concerne la produzione di tecnologia. Un esempio su tutti: i microprocessori.
In questo senso vanno lette le parole: “L’Europa può e chiaramente dovrebbe essere capace di fare di più da sola.” In questo senso, la presidente ritiene urgente “un’Unione Europea della difesa”. Entro fine anno, ha preannunciato Von der Leyen è in arrivo una dichiarazione congiunta Nato-UE.
Eliminare l’Iva sugli armamenti
Tra le proposte concrete che ha formulato, quella di eliminare l’Iva sugli acquisti di armi prodotte in Europa pur di rafforzare l’interoperabilità tra i 27 e ridurre la dipendenza dall’estero.
Sul fronte tecnologico invece occorre seguire l’esempio di quanto si è fatto con la rete di satelliti Galileo. Anche lì eravamo in ritardo rispetto a Usa e Russia, ma grazie alla cooperazione tra gli stati oggi quella rete è utilizzata da miliardi di telefoni nel mondo.
Il Green Deal
Al centro dell’azione della Commissione Ue, ha infine ricordato la Von der Leyen, l’importanza del Green Deal, ovvero quanto sia fondamentale imporre un prezzo all’inquinamento per affrontare con successo la transizione ecologica. Tutto questo senza perdere di vista la bussola dei diritti, della democrazia, dove il prossimo anno, Paese per Paese, saranno fornite specifiche raccomandazioni.
Franco Metta