Non usa mezze parole Fatih Birol, IEA Executive Director, nel presentare alla stampa internazionale il nuovo report World Energy Outlook 2022. (IN ALLEGATO)
“Come possiamo ridurre i rischi di ulteriori e futuri tumulti nel settore energetico come quello che stiamo vivendo oggi? Nel nostro rapporto, di oltre 600 pagine, è presente un’approfondita analisi, ma se posso provare a riassumere e semplificare il più possibile, vedo che essenzialmente ci troviamo di fronte a due opzioni.
O aumentiamo gli attuali investimenti in energie verdi (le cosiddette rinnovabili, ndr), oggi previsti a 2 trilioni di dollari entro il 2030, portandoli a 4 trilioni di dollari entro il 2050, rispondendo così alla crescente domanda di energia causata dalla crescita economica, da maggiori livelli di urbanizzazione, produttività e da migliori standard della qualità della vita, e questa prima opzione ci permette di rimanere in linea con l’obiettivo climatico di 1,5 gradi centrigradi, oppure, come seconda opzione se noi non riusciremo ad aumentare l’energia pulita prodotta, per evitare ulteriore volatilità e insicurezza nei mercati dovremo effettuare ulteriori investimenti nei combustibili fossili, garantendo sì la sicurezza delle fornitura di energia, ma ovviamente in questo caso mettendo a repentaglio il raggiungimento dei nostri obiettivi climatici”.
Secondo il World Energy Outlook 2022 quindi la crisi energetica globale può essere un punto di svolta storico, l’occasione per portare l’umanità verso un futuro più pulito e sicuro.
di Franco Metta
IN ALLEGATO: World Energy Outlook Report 2022