Non si ferma la strage nei cantieri, negli ultimi giorni numerosi gli incidenti gravissimi e due le vittime, a Maierato (Vibo Valentia) e a Portici (Napoli).
“Occorre intervenire subito, rafforzare controlli e sanzioni” – dichiarano le segreterie nazionali Feneal Filca Filllea che per oggi 7 novembre hanno proclamato lo sciopero di un’ora di tutte le lavoratrici ed i lavoratori edili.
“I dati su infortuni, morti e malattie professionali sono sempre più tragici ed allarmanti – affermano – e di questo abbiamo discusso anche in due recenti incontri con il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro, che ci ha convocati il 9 novembre per una audizione formale, e con il presidente della Commissione lavoro della Camera, per sollecitare il Governo ad intervenire con determinazione e senza indugi sul tema.”
“Dai nostri dati, il bilancio provvisorio degli infortuni mortali nelle costruzioni per il 2016 è terribile, con un incremento delle vittime ad oggi di oltre il 27% rispetto al 2015, e a questo dato drammatico si aggiunge quello relativo alle vittime over 60 il cui numero è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente” – fanno sapere. – E proprio per questo Feneal Filca Fillea continuano a chiedere di abbassare la soglia dei contributi necessari per accedere all’Ape agevolata ritenuta “troppo alta per gli operai edili che, oltre a svolgere un lavoro gravoso, hanno spesso carriere discontinue che non permettono di accumulare contributi in maniera continuativa.”
Per i sindacati “è fondamentale completare l’attuazione del decreto legislativo 81, anche con la costituzione della patente a punti, intervenire con azioni precise per contrastare il lavoro nero ed irregolare, ripristinare il Durc nella sua formula originaria e passare in breve tempo alla congruità, applicare il contratto edile a tutti i lavoratori in cantiere e rafforzare il ruolo degli enti bilaterali.”
“Sul fronte pensionistico - aggiungono in conclusione - apprezziamo l'intesa raggiunta da Governo e Sindacato, ma occorre fare un passo in più affinché l’Ape agevolata si rivolga esplicitamente agli operai edili e permetta di accedere alla pensione in anticipo senza penalizzazioni a tutti quegli operai con pensioni inferiori ai 1300/1400 euro netti, il cui lavoro è sicuramente pesante e rischioso. Solo in questo caso si darà una risposta concreta alle migliaia di operai con più di 60 anni che ancora stanno sulle impalcature”.