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L’anagrafe degli edifici scolastici è (finalmente) realtà

Dopo vent’anni, la fotografia (quasi) completa degli oltre 42 mila immobili italiani sarà disponibile online dal 10 agosto. Il 55% degli edifici ha più di 40 anni e mancano i certificati di sicurezza

venerdì 7 agosto 2015 - Erika Seghetti

Dopo quasi vent’anni di annunci e rinvii, l’ultimo dei quali lo scorso 22 aprile, l’Anagrafe scolastica c’è. Dalle ore 17 di lunedì prossimo sarà infatti possibile verificare, sul portale ‘Scuole in chiaro’ le condizioni di (quasi) tutti gli edifici scolastici italiani. Quasi perché, dell’8% delle strutture censite non si dispongono dati, perché- come ha puntualizzato il ministro Stefania Giannini in conferenza stampa “Non sono stati forniti dagli enti locali ai quali spetta comunicarli”.
Vecchia questione. All’ultimo ‘appello’ mancavano sei regioni Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna, Basilicata e Molise. E il Miur aveva deciso di soprassedere. Oggi invece l’annuncio tanto atteso.

Ma cosa ci dice la fotografia scattata?
Su un totale di 42.292 edifici scolastici, sono 8.450 quelli non attivi perché in ristrutturazione o dismessi o in costruzione, 17 invece quelli non attivi per calamità naturali (14 in Emilia Romagna e 3 in Abruzzo). Il 100% degli edifici scolastici in Italia- ha garantito Giannini- sono sicuri. Anche se vecchiotti. Il 55% degli edifici è stato costruito prima del 1976. In particolare il 27% è stato realizzato tra il 1961 e il 1975, il 12% tra il 1946 e il 1960, l’8% tra il 1921 e il 1945 e il 4% tra i primi del secolo passato e il 1920. L’1% degli edifici è stato invece realizzato addirittura prima dell’800 e il 3% tra il 1800 e il 1899.
La vetustà non dovrebbe però essere sinonimo di insicurezza. Perché, garantisce Giannini, ogni anno gli enti locali provvedono alle opportune verifiche.

Scuole insicure?


I dati presentati oggi lasciano però margini di preoccupazione. Meno della metà degli immobili ha il certificato di collaudo, 7 scuole su dieci non hanno un piano di emergenza, sei su dieci non hanno il certificato di agibilità/abitabilità, 8 su dieci non hanno il certificato di prevenzione incendi in corso di validità.
Una situazione allarmante, di cui il Governo sembra consapevole e per cui viene attribuita la responsabilità ai governi passati che, secondo quanto dichiarato dal sottosegretario Davide Faraone: “ non hanno mai investito in questo settore. Ora, però, questo governo investe 3,5 miliardi perché crediamo che sia fondamentale per il Paese” ha aggiunto. Lo stesso ministro ha ribadito l’impegno del governo per la messa in sicurezza delle scuole. “Con le risorse stanziate saranno effettuati oltre 3.500 interventi che partiranno entro il 2016. Ci vorranno alcuni anni - ha detto il ministro - per realizzarle gli interventi necessari, forse quattro.”

40 mln per indagini sui solai e 300 mln per nuove scuole innovative


In questa direzione vanno due decreti firmati proprio oggi dalla ministra. Il primo destina i 40 milioni di euro stanziati dalla legge sulla Buona Scuola all’esecuzione di indagini sui solai di circa 7mila edifici a più alto rischio sicurezza a causa dei materiali usati. Il secondo dà il via alla costruzione di 30 edifici scolastici innovativi con lo stanziamento di 300 milioni di euro provenienti da fondi Inail.
Sperando che tutti fili liscio. E che non si verifichino gli stalli del passato (non troppo lontano). Dei 692 interventi finanziati dal Dl Fare del 2013 parte del progetto #scuolesicure , a marzo scorso ne erano stati conclusi 418, 227 erano stato soltanto avviati e 47 erano ancora da avviare. Stessa situazione per gli interventi finanziati con delibera del Cipe a giugno 2014 con una spesa di 400 milioni. Dei 1.636 non ne è stato avviato ancora nessuno. 
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