Bioedilizia

Microcogenerazione, “incentivarla con la detrazione fiscale al 65%”

È una delle proposte del Coordinamento Free per il Green Act annunciato dal premier Renzi

venerdì 20 marzo 2015 - Redazione Build News

microcogenerazione_proposte

C'è anche la micro-cogenerazione tra i 10 punti del documento del Coordinamento Free che avanza proposte per il Green Act annunciato dal Governo Renzi.

“Il potenziale mercato italiano per la micro-cogenerazione è vastissimo”, osserva il Coordinamento che raggruppa 30 associazioni delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, “ma la complessità degli adempimenti necessari per l’installazione degli impianti e soprattutto per l’accesso agli incentivi tuttora ne frena la crescita, nonostante le disciplina europea (Direttiva 2012/27/EU) ne raccomandi esplicitamente lo sviluppo attraverso idonee politiche strutturali”.  

COME FAVORIRE LO SVILUPPO DELLA MICRO-COGENERAZIONE. Al fine di promuoverne lo sviluppo, secondo Free si dovrebbe:

a) prevedere l’installazione necessaria di impianti di cogenerazione ad alto rendimento nei progetti di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti, come già previsto ad esempio per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili come possibile alternativa ad essi;

b) prevedere un metodo standardizzato di riconoscimento dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) che prescinda dalla valutazione caso per caso dei valori di risparmio energetico ottenuti dalla specifica installazione;

c) applicare anche alla installazione di micro cogeneratori il beneficio della detrazione fiscale al 65%;

d) abolire l’officina elettrica (almeno per gli impianti fino a 20 kW), il contatore fiscale, il registro delle misure di energia elettrica e l’applicazione dell’accisa sull’energia elettrica prodotta;

e) calcolare l’accisa agevolata sul combustibile utilizzato a partire dalla misurazione diretta del combustibile;

f) in merito al tema della prevenzione incendi innalzare a 50 kW (oggi è fissato a 25 kW) il limite entro il quale sia sufficiente una semplice dichiarazione dell’installatore con la quale si attesti che l’impianto sia a “regola d’arte”;

g) attivare un’apposita procedura telematica che faciliti gli adempimenti di denuncia all’INAIL posti in capo a questi impianti.

Leggi anche: “Come semplificare le rinnovabili: le proposte del Coordinamento Free per il Green Act

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