Eliminazione, dalla delega per la riforma degli appalti, dell'articolo che prevede il Regolamento di attuazione del nuovo Codice.
L'ipotesi, a cui stanno lavorando esperti e rappresentanti del ministero delle Infrastrutture e di Palazzo Chigi, prevede un nuovo Codice degli appalti molto snellito, composto dalle disposizioni attuative della delega per il recepimento delle nuove direttive Ue, nel rispetto dei 56 criteri e dei principi direttivi della delega.
SOFT LAW IN STILE ANGLOSASSONE. Il regolamento di attuazione verrebbe cancellato, e l'attuazione operativa del nuovo Codice affidata ad una sorta di soft law in stile anglosassone. Circa l'ipotesi che l'attuazione sia demandata alle linee guida dell'Autorità anticorruzione, il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, intervistato da Public Policy, ha detto che “il ministero delle Infrastrutture e Palazzo Chigi hanno le competenze e le funzioni per adempiere a questi compiti”.
“Stiamo lavorando – ha spiegato Nencini - all'ipotesi di un cahier leggero che sia sostituivo del Regolamento, una sorta di 'legge' breve per avere certezza del rispetto dei tempi, perché c'è necessità di rispettare i tempi di recepimento in tutte le maniere”. Le nuove direttive europee devono essere recepite entro metà aprile del 2016, e il Governo intende rispettare i termini.
“L'altro motivo – ha detto nell'intervista Nencini - è anche rispettare l'altra spinta che ci siamo dati quando abbiamo iniziato il lavoro sul Codice appalti un anno fa: avere una norma di tipo anglosassone, cioè leggera. La sostituzione del Regolamento con un 'tavolato' complementare, di sostegno al Codice, interpretativo e che raccolga ciò che il Codice non raccoglie, comincia infatti a farsi strada.”
MODIFICHE SUI PERFORMANCE BOND. Il viceministro ha anche spiegato che una delle modifiche allo studio, e che trova un consenso molto ampio, riguarda i performance bond: “l'ipotesi è quella di trovare un'alternativa alla garanzia globale così come è stata prevista”.
I TEMPI. Il disegno di legge con la delega per il recepimento delle nuove direttive europee sugli appalti, approvato dal Senato nel giugno scorso, è ora all'esame della commissione Ambiente della Camera, che fra pochi giorni riprenderà i lavori dopo la pausa estiva. “Il presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci, continua a dirmi che vuole portare il testo in aula entro la fine di settembre. Al Senato potremmo essere in grado di approvarla anche ad ottobre. Se rientriamo in questi termini siamo perfettamente in grado di rispettare la tempistica”, ha detto Nencini nell'intervista.
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