Implementare il “verde privato”, non solo come elemento di arredo estetico qualificante di uno specifico contesto urbano, ma soprattutto quale fattore essenziale di sviluppo e di miglioramento della qualità della vita degli abitanti di un determinato territorio e strumento progettuale di “compensazione” e “mitigazione” degli impatti socio-ambientali prodotti da edificazioni anonime e lontane dalla ricerca del “bello”.
È questo l'obiettivo del disegno di legge “Misure di agevolazione fiscale per interventi di «sistemazione a verde» di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata”, presentato in Senato su iniziativa dei senatori Susta, Di Biagio, Dalla Zuanna, Laniece, Puppato e Gianluca Rossi.
Il ddl introduce misure incentivanti volte complessivamente a combattere, nell’interesse collettivo, il «degrado» urbano e la deturpazione del paesaggio, attraverso una concreta valorizzazione delle opere di «sistemazione a verde» di aree private da parte dei comuni cittadini.
DETRAZIONE 36%. L’articolo 1, intervenendo direttamente sul testo unico delle imposte sui redditi (decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917) attraverso un articolo aggiuntivo (il 16-ter), disciplina la concessione – a regime – di agevolazioni fiscali per interventi di implementazione e riqualificazione di aree verdi private, analogamente a quanto già previsto per la realizzazione di opere di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (articolo 16-bis). In sostanza si prevede, per il contribuente, una detraibilità pari al 36 per cento delle spese sostenute ed effettivamente documentate per interventi di: «sistemazione a verde» di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni; la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, finalizzati all’assorbimento delle polveri sottili, alla mitigazione dell’inquinamento acustico e alla riduzione delle escursioni termiche.
L’agevolazione fiscale – ammessa anche per i costi di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione delle predette opere – spetta non solo ai proprietari delle unità immobiliari oggetto degli interventi effettuati ma altresì ai soggetti titolari di contratti di locazione sulle stesse, oltre che per le spese sostenute per analoghi interventi su parti esterne condominiali. Al fine di garantire che si tratti di interventi significativi, consistenti e non occasionali (quali ad esempio l’acquisto irrisorio di piantine e fiori da ornamento), sono detraibili le spese per importi compresi tra un minimo di 2.000 e un massimo di 30.000 euro e, nel caso di condomini, per importi maggiori, compresi tra 5.000 e 50.000 euro.
POSSIBILITÀ PER I COMUNI DI DELIBERARE RIDUZIONI TARIFFARIE DI TRIBUTI LOCALI. L’articolo 2 introduce misure di fiscalità locale agevolata per interventi di «riqualificazione» di zone verdi private. Si prevede la possibilità per i comuni di deliberare riduzioni tariffarie di tributi locali in favore di coloro che realizzano interventi di «sistemazione a verde» di aree scoperte di proprietà privata, al fine di contribuire a valorizzare l’intero territorio urbano ed extraurbano, anche attraverso l’implementazione degli spazi verdi. Si intende, in questo modo, incentivare la partecipazione dei cittadini alla cura e alla valorizzazione paesaggistica di determinate zone del territorio comunale, anche attraverso interventi di recupero e di riqualificazione di aree private abbandonate.
COPERTURA ONERI PARI A 200 MILIONI L'ANNO. L’articolo 3 reca le disposizioni volte a fornire la copertura finanziaria agli oneri, valutati in complessivi 200 milioni di euro annui. In particolare si stabilisce che il Ministro dell’economia e delle finanze provveda al monitoraggio dei previsti oneri al fine di apportare le opportune variazioni finanziarie necessarie a coprire gli eventuali maggiori costi. Egli inoltre relaziona alle Camere in merito alle cause degli scostamenti e all’adozione di eventuali misure aggiuntive.
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