“Nonostante le prescrizioni normative, il nostro Consiglio ha ricevuto, già nel mese di gennaio 2015, numerose segnalazioni di amministrazioni pubbliche che intendono applicare lo split payment per la liquidazione dei compensi a ingegneri per lavori debitamente svolti. In alcuni casi, addirittura, le amministrazioni intendono applicare il meccanismo anche in modo retroattivo, ovvero per versamenti Iva riguardanti attività svolte nel 2014”.
A lanciare l'allarme il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, che denuncia la poca chiarezza della norma sullo split payment contenuta nella legge di stabilità 2015, e chiede un intervento chiarificatore del ministero dell'Economia.
Secondo il CNI il pagamento diretto dell'Iva da parte della Pubblica amministrazione vale solo per le imprese, ma in effetti la disposizione della legge di Stabilità è ambigua, con la conseguenza che numerose amministrazioni sono pronte ad applicare lo split payment anche alle partite Iva.
Ricordiamo che secondo la Fondazione nazionale dei commercialisti il meccanismo di scissione dei pagamenti non si applica nei confronti dei professionisti soggetti a ritenuta d'acconto (LEGGI TUTTO).
Nei giorni scorsi il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha firmato il decreto ministeriale con le regole attuative sullo split payment, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (LEGGI TUTTO).